Per la FIA, il muso “flessibile” della Red Bull è regolare

Da un paio di giorni, il tormentone sul muso deformante della Red Bull sta impazzando in rete. Tutto nasce dal pitstop di Sebastian Vettel, specie quando un meccanico, si accinge a sostituire il musetto danneggiato. Questo, sotto la pressione manuale dell’addetto, si contorce. Un movimento anomalo, che si è arrivati addirittura a paragonare alla gomma.

Dalla Federazione, però, fanno sapere che è tutto regolare. La RB8 rispetta i limiti della flessibilità delle ali, nonostante in questo caso a flettere sarebbe l’intero musetto. Tuttavia, l’elemento incriminato non è da considerarsi strutturale e non deve rispettare, dunque, le severe rigidità di altri particolari della vettura. Addirittura, da Parigi osservano che questa sorta di flessibilità del muso è frutto di questo espressamente chiesto alle squadre per evitare drammatiche conseguenze in caso di impatto tra muso e fiancata.

A questo si aggiunga che la Federazione insiste nel dire che sono gli alettoni ad avere effetti aerodinamici e non i musi ad influenzare le prestazioni delle monoposto. Ma, sembra strano che si insista su questo punto, considerando che se il muso si abbassa, lo fanno a loro volta le ali ad esso collegate. La cosa, comunque, sembra essere destinata ad avere degli strascichi anche nelle prossime settimane. Un team, infatti, non sembra aver gradito il fatto che questa zona, a cedimento meccanico programmato, sulla Red Bull sia utilizzato a fini aerodinamici.

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