Grip e doppiati, chiave di lettura del GP degli Stati Uniti

Il Gran Premio degli Stati Uniti sarà una gara cruciale per le sorti del campionato Mondiale. Dopo le qualifiche di ieri, i musi in casa Ferrari sono diventati ancora più lunghi: salvo eclatanti aiuti dagli avversari, il titolo si allontana sempre di più.

La preoccupazione per la gara statunitense è decisamente marcata, perché esistono due fattori particolarmente penalizzati su questo nuovo circuito: la mancanza di grip e l’importanza dei doppiati. Questi elementi, unitamente alla gestione delle temperature e delle pressioni degli pneumatici, saranno la chiave di lettura della corsa.

Il primo problema sarà la partenza. Dalle simulazioni effettuate dalla Red Bull, pare che partire dal lato sporco della pista sarà come fare una partenza sul bagnato. Secondo i calcoli, infatti, la differenza nello scatto sarà così marcata che si potrebbero anche perdere 6-7 posizioni, creando un vero e proprio rimescolamento delle carte. Chi parte dal lato pulito – come Vettel, per intenderci – avrà dunque un grosso vantaggio. Hamilton, Raikkonen e i due ferraristi sono i piloti che potrebbero perdere di più da questa situazione.

Nelle fasi avanzate di gara, l’altro problema da affrontare potrebbero essere i doppiati, specie nella sezione ad alta velocità, che comprende la curva 3 fino alla 9, dove c’è davvero poco spazio per sorpassare. Episodi come quello accaduto nelle libere tra Perez e Pic, potrebbero facilmente ripetersi in gara.

Lo stesso De La Rosa, che guida una vettura ben 5 secondi più lenta del poleman di oggi, ha ammesso: “Quel primo settore è terribile. C’è solo una traiettoria e fuori non c’è aderenza, sarà un problema spostarsi in caso di doppiaggio”.

 

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