Tre metri sotto il cielo, Alonso sfiora il Mondiale

Tre “metri” dalla gloria: Fernando Alonso ha perso il Mondiale 2012 per soli tre punti. Sebastian Vettel si laurea, qui in Brasile, Campione del Mondo per la terza volta consecutiva, in virtù del suo sesto posto finale ad Interlagos. A Fernando non basta la seconda posizione, alle spalle di Button e davanti a Massa. Un podio inedito che consente comunque alla Ferrari di confermarsi Vice Campione del Mondo nella Classifica Costruttori. Come Vice Champion è anche lo spagnolo della Rossa, che ha cercato di sfruttare al meglio tutto ciò che è successo in una gara folle tra pioggia, testacoda, incidenti, rischi, pit-stop, safety car e molto altro. Una roulette che stava costando cara a Vettel, che alla fine ha però salvato il salvabile e portato, con intelligenza, la sua RB8 sotto la bandiera a scacchi: sufficiente per conquistare il terzo iride, un risultato fantastico e storico per il 25enne tedesco: il più giovane Triple Champion della storia.

La Ferrari doveva dare il 120%, come promesso da Domenicali, in questo ultimo appuntamento del Mondiale, e così è stato. A conti fatti sono stati davvero fatali i due incidenti che hanno costretto Alonso, totalmente incolpevole, al ritiro in Belgio e Giappone. Due i nulla di fatto in stagione anche per Vettel, ma per problemi alla sua monoposto. Quindi la Ferrari vince il titolo dell’affidabilità, ma non quello dell’aerodinamica che rimane l’asso nella manica di Newey e delle sue creature, che hanno recuperato il gap iniziale. La Ferrari, dopo un inizio incerto, ha anch’essa risalito la china, ma ha poi dovuto inseguire da lontano le monoposto di Woking e Milton Keynes.

Torniamo al presente. Massa ha fatto il suo dovere di scudiero qui a Interlagos, con una partenza fulminea e un arrivo in parata accanto ad Alonso. Proprio la partenza di questo ultimo round della stagione 2012 è stata al cardiopalma. Le Ferrari partono molto bene, mentre Vettel rimane invischiato nelle carambole delle prime curve e viene colpito da Senna. Testacoda e 22esimo posto per Seb. Dal box gli fanno sapere che ci sono solo alcuni danni, impossibili da riparare, ma comunque non determinanti per le prestazioni della monoposto. Qui, nella performance in pista e coi nervi, Seb vince la sua gara: all’ottavo giro è già in ottava posizione.

Dal canto suo Alonso, già al secondo giro, passa Felipe Massa e Mark Webber d’un colpo e si lancia, ringalluzzito dalle sfortune di Vettel, verso il podio. L’asturiano si rivela però troppo lento. Massa gli copre le spalle, ma le due McLaren e la Force India di Hulkenberg scappano via. Al nono giro Button è in testa; dietro abbiamo Hamilton, Hulkenberg, Alonso, Massa, Vettel, Di Resta e Vergne. La pioggia fa impazzire tutti: contemporaneamente, in pista, ci sono piloti con le Pirelli Cinturato Intermedie (verdi), con le Medium e con le Hard. Al 16° giro Button è sempre in testa, seguito da Hulkenberg (che ha passato Lewis): entrambi con gomme da asciutto. Dietro ci sono Hamilton, Alonso e Vettel che girano invece già con le Intermedie.

Intanto la cavalcata del tedesco della Force India continua: passa anche Button e si porta in testa. Le speranze di Alonso però si affievoliscono. Vettel è lì dietro, sicuro di non perdere dallo spagnolo troppi punti. Per i tanti contatti ci sono molti detriti in pista: per pulire il tracciato entrerà la safety car. Alla ripartenza Vettel subisce il sorpasso di Kobayashi, ma non basta a Fernando. Anzi il giapponese si concede il lusso di passare anche il pilota di Oviedo. Intanto rinviene Massa che sopravanza, a sua volta, Vettel: il gioco di squadra delle Rosse funziona. Ma la gara sembra ormai plafonata: il sussulto si materializza invece al 55° giro, quando Hulkenberg sperona Hamilton. Lewis è fuori, Nico si becca un drive through. Risultato: le Ferrari vanno avanti e si ritroveranno poi alle spalle del battistrada: Jenson Button. Alonso si porterà così al secondo posto, ma Vettel dovrebbe chiudere non meglio dell’ottava posizione. Seb prima gira in settima, mentre dal box gli raccomandano di restare in pista. Piove! Lui vuole mettere il titolo in cassaforte e passa anche Shumacher, assicurandosi il sesto posto finale: è Campione del Mondo. Alonso, col sesto posto di Vettel, avrebbe dovuto vincere: ma Button è imprendibile. L’ultima safety car, per l’incidente autonomo di Di Resta, accompagna tutti sotto la bandiera a scacchi. E’ finita!

Sebastian vince tutto con 281 punti; Fernando gli finisce dietro di un soffio, a 278. 3 punti sotto, 3 gradini sotto il tetto del mondo dell’automobilismo sportivo, 3 metri sotto il cielo nuvoloso di San Paolo dal quale prende nuovamente il volo un toro rosso, ma non rosso Ferrari, un pilota che rimette le ali: è Vettel. Alonso può solo guardare al prossimo anno. Ad maiora!

Lascia un commento