Alonso: “Il 2012 la migliore stagione della mia carriera”

In occasione delle Finali Mondiali delle corse clienti Ferrari, Fernando Alonso ha voluto tracciare un bilancio della stagione 2012 di Formula 1, ripercorrendo – a freddo – un anno intenso e difficile sotto vari punti di vista.

Sempre sorridente, Fernando Alonso ha già digerito la sconfitta. “Sono contento di come sono andate le cose” – ha detto il campione spagnolo – “Alla fine abbiamo perso il titolo, ma lo abbiamo fatto per tre punti. Credo di poter affermare di aver fatto la miglior stagione della mia vita e ora sono già concentrato all’anno prossimo”.

Ancora una volta, il pilota di Oviedo non perde occasione per rimarcare il fatto di aver potuto correre solo 18 delle 20 gare previste, facendo riferimento agli incidenti in Belgio e Giappone che lo hanno messo KO alla prima curva: “Il Mondiale lo abbiamo perso a Spa e Suzuka. L’anno prossimo cercheremo di migliorare la macchina, cercando di partire più avanti sulla griglia ed evitando di rischiare incidenti al via. Speriamo anche di avere un po’ più di fortuna”.

Fernando non lo dice apertamente, ma è chiaro che il Mondiale 2012 è stato perso in fase di progettazione. Perché in Australia, la Ferrari si è presentata in griglia con un ritardo di oltre un secondo dalle migliori ed ha perso parecchio tempo prima di ritrovare retta via dello sviluppo.  “Credo che come strategia, partenze e affidabilità, il nostro è stato un anno perfetto. Siamo tutti d’accordo sul dire che l’unica cosa che ci è mancata è stata la macchina”. Sorride Alonso, nascondendosi dietro la diplomazia del caso. “Questa non ci ha permesso di essere al livello dei migliori durante gran parte dell’anno. E’ l’unica cosa che dobbiamo migliorare, ma è anche vero che è la più difficile. Con tutte le difficoltà che abbiamo incontrato, come al ritardo che avevamo nei test invernali, essere arrivati all’ultima gara per il titolo vuol dire che siamo una grande squadra”.

Guai, però, a pensare che lo spagnolo potrebbe perdere la pazienza in attesa di una monoposto vincente. E’ lui stesso a farlo intendere: “Questo è stato un anno spettacolare, difficile da dimenticare. Da quando sono alla Ferrari, credo di essere cresciuto tanto, soprattutto nell’ultimo anno. Per essere un grande della Formula 1 non basta soltanto vincere dei titoli, ma serve anche disputare stagioni come quella che si è appena conclusa”.

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