Webber: “I nostri successi dovuti a Newey”

Dopo Alonso e Capelli anche Webber celebra la genialità di Newey attribuendogli grande merito nelle vittorie della Red Bull delle ultime tre stagioni

Mark Webber HawthornAd un mese dalle dichiarazioni rilasciateci in esclusiva da Ivan Capelli, noto commentatore RAI, ecco che anche il pilota della Red Bull Mark Webber tesse e lodi di uno dei più importanti progettisti della storia della F1, Adrian Newey.

Webber, che guida per Milton Keynes dal 2007, ha avuto il piacere di mettere alla prova le sue doti velocistiche su vetture disegnate dall’ingegnere aerospaziale inglese, le quali hanno portato la Red Bull a conquistare entrambi i titoli mondiali per ben tre stagioni consecutive.

Nel 2010 il pilota australiano ha sfiorato il titolo piloti poi finito nelle mani di Sebastian Vettel, ma ha certamente potuto apprezzare tutto i potenziale delle monoposto progettate da Newey: “Noi abbiamo bisogno della vettur più performante che si può per poter fare bene sia in qualifica che in gara. Adrian (Newey) tutto ciò lo sa perfettamente e la sua influenza nei nostri risultati è molto rilevante“.

Webber è reduce da una stagione non proprio all’altezza delle aspettative anche se, a dire la verità, il calo di prestazioni è riscontrabile nel periodo immediatamente successivo al rinnovo annuale sottoscritto con il team diretto dall’ex pilota Christian Horner, poco dopo la splendida vittoria del GP di Montecarlo avvenuta in maggio.

In generale vediamo Adrian essere colui che è sempre sul pezzo ed è anche il faro del team per ciò che concerne i progetti e la filosofia con cui pensare alle monoposto da concepire. Devi avere tutto ciò per avere successo in F1ha proseguito Webber, il quale ha poi concluso affermando:Quando si inizia a vincere, le cose si fanno con molta più semplicità e vengono molto più facili. Tutto ciò grazie ad Adrian“.

Se due indizi non fanno una prova (Capelli e Webber), ricordiamo le parole pronunciate nel rush finale del Mondiale 2012 da Fernando Alonso: “Vettel va forte ma il nostro nemico principale è Newey“. Se i complimenti piovono da tutte le parti e per di più sono bipartisan ecco che Newey si eleva allo status di ingegnere che entrerà di diritto nella cerchia ristretta di coloro che hanno fatto grande la F1. Ammesso che già non ci stia.

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