Pay TV e F1: sempre più soldi ma meno pubblico…

Una F1 ancora meno popolare e sempre più d’élite non può che passare dai canali in chiaro a quelli in pagamento. Aumentano i ricavi, ma cala il pubblico.

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Dopo l’Inghilterra e l’Italia, la Formula 1 sbarca sulla Pay-Tv anche in Francia. Nei giorni scorsi, infatti, è arrivato l’annuncio che CANAL + trasmetterà tutta la Formula 1 in esclusiva. Continua così il progressivo passaggio dal free-to-air alla pay-tv.

Eric Boullier, Team Principal della Lotus, ha voluto sottolineare come questa tendenza potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio per l’intero Circus. Perché gli spettatori che si recano in pista, ogni anno, sono circa 3,5 milioni. Quelli che seguono in televisione, invece, sono praticamente più di mezzo miliardo. Ma con il passaggio alla tv a pagamento, sono destinati a diminuire.

“Ovviamente, presentiamo ai nostri sponsor i profili dei telespettatori. L’attuale modello di business, basato sul free-to-air, sta cambiando molto rapidamente. La nuova strategia vede ora sempre più F1 sulla Pay-TV: questo può alzare il profilo degli utenti, ma ci porterà a rivedere i nostri contratti di sponsorizzazione se questa tendenza diventerà globale”, ammette il manager francese.

Tuttavia, il passaggio progressivo verso la Pay-TV darà anche dei vantaggi alle squadre. La FOM ha infatti aumentato i costi dei diritti TV e lo dimostrano le cifre che girano intorno ai contratti di Sky UK e Sky Italia rispetto ai rispettivi concorrenti free-to-air. Questo porterà più soldi alle squadre che, da quest’anno, riceveranno il 63% dei profitti totali. Boullier insiste sul fatto che la situazione non è ancora preoccupante, ma che le squadre dovranno stare in allerta e reagire in tempo di fronte alla perdita di audience che, inevitabilmente, potrebbe portare ad un cambiamento nei contratti di sponsorizzazione.

“Anche altri sport sono passati alla pay-tv e il loro flusso dei ricavi è cresciuto. Se non vado errato, la Premier League ha raddoppiato i propri ricavi annuali con i nuovi contratti”, conclude Boullier. Ancora una volta, dunque, si torna al problema dell’elitarietà della F1. Perché la strategia è chiara: alzare il profilo economico-sociale del fruitore medio e adeguarsi con sponsor attratti da questo tipo di target. Il recente arrivo di partner globali come Fly Emirates e Rolex ne sono una testimonianza.

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