McLaren, Button: “Quinto posto frutto della strategia”

La strategia a due soste e l’ottima gestione delle gomme consentono a Button di ottenere un importante 5° posto.  Solo 11° Perez.

Jenson Button in action.In McLaren la situazione era chiara sin dalle qualifiche: l’unica possibilità per fare punti pesanti era provare a fare una sosta in meno degli avversari, sfruttando le abilità di due piloti nell’essere gentili con le coperture Pirelli. Jenson riesce così a lasciare Shanghai con 10 punti, mentre il compagno Perez, ancora in difficoltà, non è riuscito ad entrare in zona punti.

Prima del via, Button lamenta via radio una perdita di potenza, con il team che rassicura Jenson spiegandogli che è solamente un sensore malfunzionante. Al via, lo spunto dell’inglese è buono, tanto da consentirgli di infilarsi tra Grosjean e Riccardo. Ma, alla prima curva, deve guardarsi negli specchietti perché sbarrato dalla Mercedes di Rosberg, riuscendo però a mantenere l’ottava posizione. Con i piloti che lo precedono che optano per le tre soste, Button si porta prima in zona podio, poi addirittura al comando. La leadership della gara dura però tre giri, prima di essere superato da Alonso e rientrare ai box per la prima sosta, mantenendo gomme dure.

Inizia così un duello con Raikkonen e Hamilton, contro i quali Button non può fare molto, se non accodarsi e cercare di mantenere il passo, navigando sempre in zona podio per via delle soste altrui. Quando al 50° giro rientra per la sosta obbligatoria, Button rientra in settima posizione, ma riesce a recuperare anche su Massa e di Resta, conquistando la quinta piazza, che manterrà fino al termine della corsa.

Arriva così il miglior risultato stagionale, con una gara completamente passata a badare al degrado delle gomme più che a spingere, dato che il passo gara della McLaren non era al livello degli avversari. Gli aggiornamenti portati dal team di Woking non hanno evidenziato sostanziali miglioramenti. Addirittura, il gap dai top team è apparso leggermente più ampio rispetto alla Malesia, nonostante una gara difensiva. La McLaren deve aggrapparsi alle indicazioni di Button, autore di un buon avvio di stagione nonostante le palesi difficoltà della Mp4-28.

JB, al termine della gara, spiega la strategia adottata dal team: “Abbiamo fatto bene oggi. Abbiamo dovuto provare qualcosa di diverso perché non avevamo il passo per finire nei primi cinque con tre soste, l’unica possibilità era fare due soste. Purtroppo non ho potuto lottare ad armi pari con Kimi e Lewis ed è stato frustrante, ma dobbiamo essere soddisfatti dei 10 punti e dall’aver preceduto sul traguardo una Ferrari e una Lotus. Il distacco dalla vetta è però ampio, 35 secondi sono tantissimi considerando che siamo stati nei primi per gran parte della gara“.

La partenza di Perez non è stata invece buona. Il messicano in partenza perde due posizioni, per poi guadagnarne una sulla Force India di Sutil, accompagnato fuori pista dal compagno Di Resta. Come Button, anche Perez risale in classifica per via dei pit stop altrui e si è messo in mostra per la sua eccessiva irruenza dagli attacchi di chi voleva superarlo. Arriva al contatto con Raikkonen, ma è fortunato a non riportare danni e a proseguire la sua gara, impostata sulle due soste. La mossa a sorpresa è la scelta di passare alle gomme morbide alla prima sosta, strategia che farà precipitare Perez fuori dalla zona punti e a combattere con Grosjean e Vergne fino al termine della gara, senza riuscire a rientrare nella top ten.

E’ stato un pomerggio difficile per me ha ammesso nel dopo gara Perez. “Ci sono molti dati da analizzare. Non sono riuscito a fare del mio meglio, Jenson invece ha fatto una grande gara e mi congratulo con lui. Non abbiamo ancora il passo, ma abbiamo raccolto altre informazioni per risolvere i nostri problemi” ha concluso il messicano.

Anche Martin Whitmarsh, Team Principal della McLaren, ha lodato Jenson e ha ammesso i limiti attuali della McLaren: Button ha guidato in maniera splendida, ha tenuto bene tutto sotto controllo. La scelta delle due soste era obbligata per via del nostro stato di forma e non è stato facile per Jenson non dover combattere per salvaguardare le gomme. Sergio ha avuto invece una gara più difficile, purtroppo anche partendo 12° la strategia non lo ha aiutato così tanto, ma sta imparando”.

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