In Bahrain una Mercedes bifronte, ma il passo non c’è

Mercedes in Bahrain, due gare agli antipodi per Rosberg ed Hamilton. Il tedesco parte dalla Pole ma chiude nono. Lewis è in difficoltà nella prima parte della gara, poi trova il passo e finisce quinto

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C’erano una volta un tedesco, un finlandese e un francese… c’erano e ci sono ancora. Il podio del GP del Bahrain 2013 è lo stesso del 2012, e non è una barzelletta. Vettel, Raikkonen, Grosjean: la differrenza rispetto allo scorso anno è che però all’epoca Sebastian fece anche la Pole Position, mentre ieri il miglior crono in Qualifica è stato quello di Rosberg, che non è riuscito a replicare la medesima prestazione anche oggi in gara. Nico quindi, partito in testa, si deve accontentare del nono posto finale. Meglio di lui ha fatto Lewis Hamilton, che ha chiuso con un buon quinto posto, dietro i tre protagonisti di cui sopra e l’arrembante scozzese, Paul Di Resta, che ha sfiorato uno storico podio, per sé e per la Force India.

Hamilton, tra l’altro, partiva 11esimo dopo aver subito una penalizzazione per aver sostituito il cambio. In realtà, il britannico aveva staccato il quarto tempo in Q3, ma si è visto appunto retrocedere di cinque posizioni. La sostituzione è stata decisa dalla squadra per precauzione, visti i problemi tecnici accusati da Lewis. Ma il regolamento parla chiaro: proprio su questo punto è infatti poi intervenuto lo stesso Ross Brawn, che suggerisce a tutti gli altri addetti ai lavori di pensare a un revisione della regola in questione. Lo stratega della Mercedes ritiene che non sia infatti giusto penalizzare un pilota che è dovuto ricorrere, non per colpa sua o per un suo errore, ad una sostituzione meccanica prima della gara.

Ma tornando appunto al GP: il bottino delle Stelle d’Argento è appunto di un 5° posto, quello di Hamilton, e di un 9°, quello di Rosberg. Proseguendo nel confronto con il 2012, si è trattato di un risultato finale solo leggermente migliore rispetto alla scorsa stagione. In quell’occasione infatti l’AMG Mercedes aveva portato a casa il 5° posto di Rosberg e il 10° di Shumacher, siamo lì. Oggi le monoposto di Stoccarda sono certamente apparse più competitive nel giro singolo, sia nelle Prove Libere che in Qualifica. Ma è una buona consistenza e un buon passo gara quello che manca agli uomini di Brawn.

Rosberg, scattato dalla prima posizione, si è dovuto subito difendere da Vettel e Alonso. Subendone i sorpassi dopo pochi giri. Poi ha dovuto lasciare strada anche a Di Resta. Il tedesco della scuderia di Brackley è stato poi costretto a cedere anche a Massa e Button. Insomma, è stato subito chiaro che il passo della sua W04 non poteva competere con i diretti concorrenti. Poi, la girandola dei pit stop, che ha caratterizzato buona parte della gara di Sakhir quest’oggi. Nico comunque non si è arreso, cercando sempre di rispondere agli attacchi subiti, come quello di Perez durante la battaglia per il 10° posto. Le due Mercedes hanno più volte incrociato le lame proprio con le due McLaren, che qui in Bahrain se le sono date di santa ragione. Con un Button infastidito dall’irruenza e dalla sfrontatezza di Perez, che spesso ha però esagerato rischiando di suo e facendo rischiare alla sua squadra.

Ma le speranze della squadra anglo-tedesca si sono poi affidate a Hamilton, capace di rimontare e di partecipare con autorevolezza alla battaglia per il quinto posto durante l’ultima fase della gara. Mentre infatti ormai i distacchi fra i primi quattro piloti non danno adito a possibili duelli, in quinta posizione c’è Webber, che viene rimontato e poi superato, all’ultimo giro, da Hamilton e da Perez.

Insomma due gare diametralmente opposte quelle di Rosberg e Hamilton. Il primo era partito sotto i migliori auspici, quelli di un Poleman. Ma le prestazioni della sua monoposto sono andate peggiorando, soprattutto a causa di un degrado eccessivo degli pneumentici. Alla fine è stato costretto ad effettuare quattro pit stop per terminare la gara. Di contro, Hamilton definisce la velocità della sua W04 nella prima parte del suo Gran Prix, come quella di un’ “anatra seduta”. Poi, come lui stesso ha ammesso, dopo la seconda sosta la macchina si è trasformata, consentendogli di dire la sua, di attaccare e di effettuare anche sorpassi pesanti. Come quello su Webber. Lewis, infine, si è detto “molto contento, enormemente contento” del suo quinto posto.

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