Ecclestone ai piloti: “Usate più cervello e meno piede destro”

Bernie lancia la provocazione ai piloti e sottolinea che Pirelli ha svolto finora il compito che gli era stato affidato.

ecclestoneIn attesa che si accendino i motori nel paddock di Monaco, ci ha pensato Bernie Ecclestone a scaldare l’ambiente. Il Patron della F1 è tornato a parlare di pneumatici e del loro alto degrado, ma lo ha fatto in maniera alternativa, dispensando consigli ai piloti.

Il Patron della F1 lancia una piccola provocazione ai drivers del Circus, affermando che il modo di vincere le gare è cambiato e a loro non resta che adeguarsi.

Perché se da un lato dalla Red Bull sbraitavano – tramite i media – contro Pirelli, dall’altro c’è Ecclestone che sta cercando di calmare le acque. Bernie infatti passa la palla ai piloti, dicendo che dovranno usare il cervello per vincere le gare e non solo più il piede destro.

“La cosa più semplice per Pirelli sarebbe stata quela di produrre uno pneumatico duro che andava bene per l’intera corsa e uguale per tutta la stagione. Per loro sarebbe stato un compito facile facile”, ha ammesso. “Invece ho chiesto a Pirelli di fare gomme che dovevano durare meno del 50% della gara, ed è quello che hanno fatto”.

Ecclestone, dopo aver ribadito un concetto che scagiona in gran parte Pirelli da questa “Formula Gomme”, si lancia in un paragone con il passato. “Ai tempi di Lauda, la più grande preoccupazione era il cambio o il freno, non gli pneumatici. Poi siamo arrivati ad un’era in cui i piloti non dovevano pensare a niente. Ecco, ora devono usare a il loro cervello e cominciare a pensare a come vincere le gare”.

Ma è proprio Lauda, oggi parte del management della Mercedes, che ha criticato l’alto numero di pit-stop in gara, affermando: “Come ex-pilota posso solo dire che tre soste sono il massimo. Se si fanno quattro soste, si va nella direzione sbagliata”.

E per un manager che si lamenta, c’è sempre un pilota a pensarla in maniera diversa. Uno di questi è Paul Di Resta che, contrariamente a molti colleghi, ha ammesso che lo stile di guida da adottare in corsa ‘ tutt’altro che noioso: “Forse può essere noioso se sei leader della gara, ma vi posso assicurare che non lo è quando per l’intera corsa ti ritrovi in lotta per la posizione. In Spagna, per esempio, a 11 giri dalla fine eravamo ancora in lotta per punti importanti, perché sapevamo che chi era davanti a noi si sarebbe fermato per la quarta sosta. A mio parere, è bello che le cose cambino durante la gara. Questo mantiene la corsa eccitante e stimolante per noi piloti”, ha concluso lo scozzese.

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