Rosberg al Top: sarà il caso di rivalutare Schumacher?

Un salto indietro di un anno, per rivalutare le prestazioni di Schumacher, paragonandole a quelle di Nico Rosberg.

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Tutti, adesso, parlano di Nico Rosberg come se fosse un pilota ritrovato, in una sorta di stato di grazia. Tutti, tranne quelli che gli sono sempre stati vicini, perché già conoscevano le sue potenzialità e – di fatto – oggi hanno un parere leggermente diverso: Rosberg non è cambiato, non va più veloce. Semplicemente lo è sempre stato, ma non ha avuto una vettura in grado di mostrare il suo potenziale.

“Penso sia forte quanto lo era prima”, ha detto Ross Brawn dopo il GP di Monaco. “Se gli abbiamo rinnovato il contratto è perché abbiamo la convinzione che sia un Top Driver, non possiamo certo chiedergli di più”.

Ed è uno scenario interessante. Perché, in questo caso, non è la velocità di Rosberg che abbiamo bisogno di valutare, bensì quella del suo precedente compagno di squadra: Michael Schumacher. Diciamocelo: il tedesco sembrava prenderle nei confronti di Nico e spesso ci siamo ritrovati con il dubbio che il Kaiser avesse un po’ abbassato la cresta rispetto al passato. Evidentemente ci sbagliavamo.

Se confrontiamo i risultati delle qualifiche di un anno fa, troviamo una interessante situazione: il testa a testa tra Schumacher e Rosberg, dopo 6 gare, vedeva una situazione di parità. Per 3 volte Nico aveva battuto il suo compagno di squadra e viceversa. Esattamente la stessa situazione di oggi tra Rosberg e Hamilton. In più, Schumacher aveva avuto la sfortuna dalla sua parte: in Bahrain aveva avuto un problema con il DRS, mentre in Spagna era rimasto attardato nel tentativo di ottimizzare la sua strategia di gomme per la gara. Se poi si va a spulciare tra i tempi di qualifica, si noterà che il divario tra Rosberg e Schumy era sempre ridotto.

Non è molto difficile dire, usando questi dati, che Schumacher era altrettanto veloce quanto Rosberg sul giro singolo. Così come possiamo dire senza timore che Rosberg si sta rivelando altrettanto veloce come Hamilton, considerato un mostro sacro in queste occasioni.

Certo, ai tifosi di Michael non è certo andato giù l’arretramento a Monaco dopo quella strepitosa pole position. “Se fosse partito dalla prima posizione…”, dice sempre qualcuno. Probabilmente non avrebbe vinto ugualmente – aggiungiamo noi – considerando il problema di pressione carburante che lo ha fatto ritirare. Ma avrebbe comunque dato un’altra immagine di sé, questo è certo.

Ora, più passa il tempo e più apprezziamo quanto sia veloce Rosberg. Ed è forse il momento giusto per rivalutare anche quel ritorno in F1 di un sette volte campione del mondo, tanto bistrattato quanto veloce. Perché forse avrà anche perso qualche decimo rispetto al suo primo tempo, ma era decisamente lontano dal disastro di cui si parlava un anno fa.

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