Kubica: “Niente F1, l’abitacolo è troppo stretto”

Robert Kubica in un’intervista alla BBC spiega perchè un eventuale ritorno in F1 è, per ora, un’ipotesi improbabile.

Robert Kubica Ventinove anni a dicembre e quel sogno nel cassetto che rischia di restare tale. Il ritorno in F1 è la chimera che giorno dopo giorno accompagna il funambolo polacco.

Con quella porticina di speranze che si chiude sempre di più, senza mai sbarrarsi del tutto.

“Oggi come oggi non potrei guidare una Formula 1”. Stavolta niente speculazioni di giornalisti d’assalto o colleghi poco informati. E’ proprio Robert a spiegarci, realmente, come stanno le cose.

“L’incidente del 2011 mi ha causato ferite grandi, sono già fortunato a poter guidare ancora ad alto livello, anche se è Rally e non è F1”.

Il problema però non riguarda la forza muscolare che ci vuole a tenere in strada una F1, quanto più che altro lo sforzo fisico che ci vuole per stare due ore dentro un abitacolo striminzito:

“Il problema non sarebbe guidare una monoposto, il problema sarebbe farlo ad alto livello e per tanto tempo. L’abitacolo della F1 è troppo stretto per me, ora come ora non potrei starci dentro, ma se un giorno le vetture saranno anche 15 cm più larghe forse avrò qualche speranza. Ci tengo però a precisare che il mondiale rally non è una seconda scelta”.

Il sogno però rimane quello di un ritorno nel circus. D’altronde, come diceva Ayrton Senna, “se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere”:

“Per me la cosa fondamentale è progredire nella guida giorno dopo giorno, che sia in una macchina da rally o in un simulatore di Formula 1. Un giorno, forse, riuscirò a tornare in pista. Potrebbero volerci anche dieci anni, non fa niente”. 

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