Sicurezza: Horner propone i caschi anche per i cameraman

Il Team Principal della Red Bull invita a prendere esempio da categorie come la 24 Ore di Le Mans, dove anche gli operatori TV sono provvisti di tuta ignifuga e casco protettivo.

redbull-pit-stopDue costole ed una clavicola rotte, oltre ad una commozione cerebrale e vari ematomi. Questo è il bollettino medico per Paul Allen, cameraman della FOM, colpito dalla ruota persa in pitlane dalla Red Bull di Mark Webber.

Gli è andata anche bene, considerando che ha rischiato davvero grosso. L’incidente ha portato le squadre a riflettere su una questione di sicurezza: mentre tutti gli uomini delle squadre sono attrezzati con tute ignifughe e caschi, ci sono molte persone che lavorano lungo la pit-lane che non hanno nessun tipo di protezione.

E’ proprio Chris Horner a sollevare il problema e porre la riflessione: “Dobbiamo pensare che lavorare nella pitlane è decisamente pericoloso, sia se fai il meccanico, sia se fai il cameraman. Tutto viene effettuato così velocemente che bisogna fare molta attenzione. I meccanici dovrebbero essere dotati di ulteriori protezioni e sarebbe un bene munire di casco anche chi lavora per conto delle televisioni”, ha ammesso.

In fondo, ci si chiede perché in uno sport come la Formula 1 questo non sia ancora stato imposto. Il Circus, dunque, prenderà esempio dalle gare di durata come la 24 ore di Le Mans, dove tutti indossano tuta e casco. Perché la sicurezza, nel motorsport, non può essere mai abbastanza. 

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