La Sauber proverà il DRD nelle prove libere del Gp d’Italia

La Sauber C32 pronta a testare nuovamente il suo Drag Reduction Device nelle prove libere. Ma per qualifiche e gara c’è una nuova ala posteriore da basso carico.

sauber drd
Foto Amus

Davvero tantissime le novità viste questo giovedì ai box di Monza. Il Gp di Italia ha davvero scatenato gli ingegneri di tutte le squadre, che hanno portato un numero davvero considerevole di soluzioni tecniche innovative (link articolo).

Tra i team minori la Sauber ha certamente attratto l’attenzione per diversi particolari interessanti, a cominciare dal DRD (FOTO), che verrà solamente testato nel corso delle libere e poi messo da parte, così come l’ala posteriore (FOTO), che verrà sostituita da una a basso carico, tra l’altro molto elementare nel disegno (FOTO) e dotata di un main flap piuttosto ridotto in dimensioni e corda, rispetto al flap del DRS che invece è di dimensioni generose. Diversa anche la paratia, piuttosto sottile e priva di slot.

All’anteriore, invece, la C32 monta un muso privo del notevole bulbo inferiore (FOTO), e due tipi di ali anteriori, dotate di diversi tipi di flap ed upper flap (FOTO).

Piccola curiosità riguardo i cerchi anteriori, coperti da una strana cover in carbonio (FOTO). Trattasi di un disco spesso pochi millimetri e apparentemente fissato alla “meno peggio” (sembra tramite fascette) sul cerchio in lega. La soluzione ricorda i vecchi copricerchi, vietati dal 2010, i quali venivano utilizzati per ridurre sensibilmente le forti turbolenze generate dalla rotazione dei cerchi alle alte velocità, anche se la cover mostrata quest’oggi è visibilmente più rudimentale e meno raffinata della precedente versione.

Come detto, il regolamento vieta l’utilizzo di parti “extra” sul cerchio, il quale deve essere costituito da un pezzo unico di identico materiale. Il dettaglio ci ha ovviamente incuriosito ma pare che non abbia alcuna attinenza ai vecchi copri cerchi;  Giorgio Piola, infatti, ha rivelato che si tratta semplicemente di una protezione utilizzata nel corso delle prove di pit stop.

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