Brutta Ferrari in Corea, Alonso (6°): “Mondiale finito”

Dopo tre podi consecutivi Fernando Alonso deve arrendersi a una gara in sordina a causa delle difficoltà della vettura. Lo spagnolo è sesto dietro ad Hamilton, mentre Massa rischia in partenza e poi rimonta fino al nono posto.

alonso-cina-2013-f138Non sono bastate le pazze alchimie di un esotico e inadeguato Gp di Corea per risollevare una Ferrari irriconoscibile nella desolata Yeongam.

Nemmeno due safety car consecutive hanno evitato a Fernando Alonso di chiudere a ventisei secondi di distacco dal vincitore Sebastian Vettel.

Nelle morbide pieghe di una pista maledettamente avversa, la F138 ha dato il peggio di se. Imbarazzante la mancanza di trazione di una monoposto che si pianta di sasso in uscita dalle curve lente. Per non parlare dei bisticci con le gomme Supersoft.

Non resta fare altro che alzare bandiera bianca, dopo una gara passata a vedere la Sauber (motorizzata Ferrari) di Hulkenberg umiliarti a ogni giro in uscita dalla prima curva, dato che scappava via come una lepre dopata.

La resa è ufficializzata da un ormai disincantato Alonso: “Vettel è lontano. Sia in classifica che nella prestazione. Rendiamoci conto che becchiamo 30″ a gara da questa Red Bull. Il campionato è finito. L’unico obiettivo per noi resta il 2° posto in classifica Costruttori. Purtroppo qui in Corea ci eravamo accorti di essere indietro anche sul passo gara, che di solito è migliore rispetto alla qualifica. Non avevamo proprio ritmo, Hulkenberg sul dritto era imprendibile. E’ stato molto frustrante correre tutta la gara dietro alla Sauber. Bisogna rivedere tutto e tornare quanto prima a lottare per il podio”. 

Il tono dimesso e fatalista nasconde una cocente delusione per una gara passata a lottare con il fastidioso graining e con la scarsa performance. Raramente nei suoi anni in Ferrari Alonso ha avuto tante difficoltà ad effettuare sorpassi. La Ferrari, in Corea, è sembrata davvero un’auto qualsiasi.

Dalla delusione di Alonso si passa alla snervante inerzia di Felipe Massa, che parte a cannone, stacca tardissimo e si gira in testacoda, rischiando di centrare in pieno proprio il teammate.

Il brasiliano, dopo l’errore marchiano, risale la china chiudendo il Gp al nono posto. Ma lo spirito è a dir poco dimissionario, di chi ormai non se ne può fregar di meno:

“Oggi la macchina non andava proprio. Almeno ho recuperato dall’errore prendendo due punti. Vediamo come andrà a Suzuka, speriamo di essere più veloci. Ma dipenderà dal tracciato. La monoposto sarà sempre la stessa”. 

L’unica nota lieta per la Ferrari in Corea è il mezzo autogol della Mercedes, che tra incidenti di affidabilità e strategie harakiri non raccoglie più di sedici punti. Stoccarda si avvicina, ma il Cavallino tiene ancora la seconda posizione in classifica. Con un punticino di vantaggio. Durerà?

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