#1 Le pagelle del 2013: Marussia VS Caterham

La lotta tra le Cenerentole del Circus per agguantare il prezioso decimo posto in classifica costruttori ha premiato, contro ogni previsione, la piccola Marussia. A trascinarla, una vettura affidabile, e un giovane rookie assai promettente…

caterham-marussiaDicembre, tempo di bilanci. Somatizzato l’emozionante weekend brasiliano, la Formula 1 ci offre poco più di un mese di totale pausa. Così, mentre le squadre si sono già buttate a capofitto su quella grande sfida che è la rivoluzione tecnica del 2014, qui a BlogF1.it è tempo di bilanci.

E invece del solito pagellone, quest’anno vogliamo proporvi un’analisi più approfondita di quello che è stato il campionato 2013, squadra per squadra, cominciando dal fondo della classifica costruttori. Ovvero dalle protagoniste della strenua lotta per la conquista di quel penultimo posto che garantisce un introito di circa 10 milioni di dollari provenienti dai diritti televisivi: la Marussia e la Caterham.

A spuntarla quest’anno, nonostante un budget inferiore rispetto all’avversaria, è stata la Marussia. La piccola scuderia anglo-russa (voto 6,5), alla sua quarta stagione in Formula1, è stata premiata dai discreti risultati ottenuti nella primissima parte della stagione; dall’insospettabile affidabilità della MR02 (appena tre ritiri in un anno) e soprattutto dalle prestazioni di Jules Bianchi, decisamente più maturo e consistente degli altri colleghi debuttanti. Miglior risultato dell’anno, il tredicesimo posto in Malesia ottenuto proprio dal francesino del Ferrari Driver Academy. CHI VA PIANO, VA SANO E VA LONTANO… ogni tanto anche in Formula 1.

Marussia MR-02, voto 5.
A differenza della arcinemica Caterham CT-03, la Marussia MR-02 è decisamente meno ricercata nelle forme e molto più semplice nel progetto. Tutta la monoposto appare più “ingombrante” della verdona inglese ed i profili alari sono tutti decisamente più semplici. Nel corso della stagione sono poche le modifiche significative: qualcosa al muso, un nuovo flap, main plane dell’ala posteriore di forma diversa. Anzi, addirittura nelle piste più veloci (Spa e Monza), mentre gli altri scelgono mini profili e lame taglienti, sulla Marussia vengono montate le stesse ali usate per il resto della stagione, non tanto perché “c’è la crisi economica”, ma perché il carico aerodinamico generato dal resto della vettura è così scarso che quello delle ali è irrinunciabile per far restare i piloti in pista. La MR-02 non ha alcuna soluzione interessante da mostrare, eppure riesce a battere la Caterham. A volte la semplicità paga.

I piloti

Jules Bianchi MarussiaJules Bianchi, voto 7. Entrato nel Circus come rimpiazzo di Luiz Razia all’ultimissimo momento, non l’ha fatto rimpiangere: tra i rookie è il più convincente. Certo, non riesce ad andare oltre un tredicesimo piazzamento in gara (Sepang) e un quindicesimo in qualifica (Belgio), ma con la vettura che si trova tra le mani, sono già buoni risultati. Soprattutto se confrontati con quelli del suo compagno di squadra. E’ costantemente il migliore dei 4 della Serie C, e la classifica piloti gli rende giustizia: diciannovesimo, davanti anche ad Heikki Kovalainen. Ha fatto il suo primo anno di gavetta. Per il 2014 gli è stato concesso il bis. CRESCI BENE, CHE RIPASSO

Max Chilton, voto 5. Nella sua mediocrità, è recordman dei rookie: nella stagione 2013 è riuscito a non ritirarsi mai. Graziato dalla dea bendata in alcuni contatti in partenza, nel resto delle sue gare Chilton è stato semplicemente troppo indietro rispetto a tutto il resto del mondo per poter rischiare di essere coinvolto in qualche accidente. Il confronto con Bianchi è imbarazzante: il francese lo batte 17 volte su 19 in qualifica. Solo in India l’inglesino riesce a stargli davanti alla bandiera a scacchi. ESAMI DI RIPARAZIONE

Per la Caterham (voto 5) il 2013 doveva essere l’anno del salto di qualità. Il nuovo quartiere generale a Leafield (ex-casa Arrow); un numero maggiore di processi produttivi gestiti in-house; più lavoro in galleria del vento; tutto sembrava preannunciare la stagione del cambio di passo. “Potrebbe sembrare che cominciamo il 2013 in una posizione simile a quella del 2012, ma il team all’interno è molto cambiato”, aveva detto alla vigilia del Gran Premio d’Australia Cyril Abiteboul, team principal della scuderia. Cambiato sì, ma in peggio. Perché se la CT03 riesce a essere un poco più prestante della vettura di casa Marussia, soprattutto in qualifica, si dimostra però meno affidabile in gara (9 i ritiri). La scelta di ingaggiare due piloti imberbi e dalle dubbie qualità come Guido Van Der Garde e Charles Pic, mandando a casa Heikki Kovalainen e Vitaly Petrov (non certo dei campioni, ma sicuramente un tantino più prestanti), si rivela un flop. Miglior risultato? I due quattordicesimi posti di Pic, in Malesia e a Singapore. LAST… AND LEAST?

Caterham_CT03Caterham CT-03, voto 5,5
A guardarla così, alla larga dai cronometri, nessuno crederebbe che la CT-03, alla fine, ha ottenuto lo scettro di cenerentola del gruppo; la vettura inglese appare filante, con pance piuttosto scavate e retrotreno ben rastremato, e non mancano soluzioni interessanti, come il tirante dello sterzo integrato nel braccetto anteriore/inferiore (a vantaggio dell’aerodinamica), i deviatori di flusso laterali “a ponte” e vari tipi di muso (se ne contano 4/5 tipi, da quello scalinato a quello col bulbo inferiore), per adattare al meglio la vettura ai circuiti ed allo stile di guida dei piloti. Anche i profili alari, in particolare quello anteriore nelle sue varie configurazioni, denota uno studio dei flussi assolutamente non superficiale. Insomma, parliamo di una vettura che, almeno esteticamente, non appare affatto come di “serie C”. Eppure è così. D’altronde, non è tutto oro quello che luccica…

I piloti

Charles Pic, voto 5. Chi è Charles Pic? Se lo chiedeva la gente nel novembre 2011, quando fu ufficializzato il suo ingaggio da parte della Marussia. Oggi, a 24 mesi di distanza, continuiamo a porci la stessa domanda: chi è Charles Pic? La stagione del giovane pilota francese della Caterham è stata la quintessenza dell’anonimato: miglior risultato, due quattordicesimi posti (in Malesia e in Corea). Meglio del suo compagno di squadra, ma non è una consolazione… FUOCO FATUO

Giedo Van Der Garde, voto 4. Quando in Formula1 vedi un rookie di quasi 28 anni, già qualche domanda te la poni. Quando, sfogliando il suo palmares, ti rendi conto che nella sua lunga carriera non è mai stato neanche lontanamente vicino dal vincere qualcosa di rilevante, cominciano a fischiarti le orecchie. Nel momento in cui il rookie in questione, al Gran Premio di esordio, ringrazia il suo main sponsor – l’azienda del futuro suocero…- ti dai le risposte. A Guido Van Der Garde non manca l’esperienza. Non manca la simpatia (è uno dei piloti più sorridenti del Circus). In questo 2013 non gli è mancata neanche la voglia di osare. Purtroppo deficita di talento. Il picco della sua stagione sono stati il 14esimo posto in Ungheria, e il 14esimo piazzamento in griglia in Belgio. Non è invisibile come Pic ma, come direbbe Mara Maionchi, “PER ME E’ NO!”

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