#2 Le pagelle del 2013: Williams, nobile decaduta

Annata terribile, quella appena conclusa, per il glorioso team di Grove: la FW35 si rivela un flop colossale e la Williams non riesce ad andare oltre il nono posto in classifica costruttori.

williams-bottas-williamsSecondo appuntamento con le pagelle dell’anno 2013. Risalendo la classifica costruttori, dopo le “piccole” Caterham e Marussia, al nono posto troviamo una delle sorprese – in negativo – della stagione 2013: la gloriosa Williams, tirata giù da un progetto, quello della FW35, rivelatosi fallimentare già nelle prime tappe del campionato.

“La miglior Williams guidata in questo triennio”. “Porteremo novità ad ogni Gran Premio”. Erano le parole pronunciate a inizio stagione da Pastor Maldonado e dall’ei fu Direttore Tecnico, Mike Coughlan. L’ambizione di dare continuità ai buoni risultati fatti vedere nel 2012, magari migliorando l’ottavo posto in classifica costruttori, è sfumata per la Williams (voto 4) al brusco contatto con la realtà: quella di una stagione in cui riuscire a portare entrambe le vetture in Q2 al sabato sembra una grande conquista; quella di una rincorsa affannosa al decimo posto, lambito tante volte per un soffio; quella in cui la frase standard da offrire alla stampa dopo la fine di ogni gara è “i piloti hanno tirato fuori tutto quello che potevano dalla FW35”.

A pagare a metà stagione un’annata impossibile da raddrizzare è proprio Coughlan, mandato a casa e sostituito da Pat Symonds prima del Gran Premio di Ungheria. Ma il dato è tratto: la Williams perde lungo la strada Maldonado (i rapporti tra la scuderia e il pilota venezuelano sembrano già incrinati a fine estate) e raccoglie in tutta la stagione la miseria di cinque punti. Quattro sono frutto dell’ottavo posto di Vallteri Bottas ad Austin: segno forse di una timida e tardiva riscossa, che si spera porti bene per il 2014. A.A.A. CERCASI LUCE IN FONDO AL TUNNEL

La monoposto: FW35, voto 5=
williamsLa FW35 doveva essere l’auto della rinascita. La monoposto inglese conserva quel fantastico retrotreno miniaturizzato che la rende unica rispetto al resto della concorrenza. Per il resto, mantiene una linea pulita e filante, senza fronzoli. Purtroppo la creatura inglese si rivela un disastro: il retrotreno è una saponetta e le prestazioni pessime. In Williams collaudano ogni tipo possibile di scarico (scivoli e tunnel compresi) e portano una miriade di ali anteriori e posteriori, nonché diversi musi (tra l’altro sorprendentemente flessibili), ma il risultato non cambia. La “Waterloo” della Williams FW-35 matura negli ultimi Gp della stagione, quando i tecnici decidono di sostituire gli scarichi “Coanda” con quelli di inizio 2012, alti, centrali e ben lontani dal diffusore; entrambi i piloti confermano che questa soluzione (nettamente meno influente dal punto di vista aerodinamico) è migliore di quella utilizzata per tutto il campionato. E le sensazioni dei piloti sono confermate dal cronometro in pista, con Bottas autore di prestazioni sorprendenti ed incoraggianti. Come dire, “dannato Coanda!?”

I piloti

Valtteri Bottas, voto 7
A fare uscire il giovane rookie finlandese dall’assoluto anonimato, è il terzo posto in griglia ottenuto nelle pazze qualifiche del Gran Premio del Canada. Bottas può fare poco altro con la FW35 (ed in questo poco altro è incluso non avere alcun tipo di sudditanza dell’ingombrante compagno di squadra). Ingessato dall’inesperienza per buona parte della stagione, soprattutto in gara, il finlandese si risveglia nel finale grazie alla FW35 migliorata, tirando fuori un ottimo ottavo posto nelal gara di Austin: sono i primi punti della sua carriera. Peccato per l’epilogo di Interlagos, in cui un incidente piuttosto sciocco vanifica una gara battagliera che avrebbe potuto regalargli qualche altra soddisfazione. MODESTO, ma non guasta.

Pastor Maldonado, voto 4
A sua discolpa, bisogna dire che neanche una testa di serie avrebbe potuto cavare molto dalla vettura 2013 di casa Williams. Tuttavia, è proprio nel momento delle difficoltà che il venezuelano ha tirato fuori il peggio di sé: il nervosismo, la polemica facile, l’impazienza. Succube in qualifica del compagno rookie (12 a 7 per Bottas il computo dei risultati al sabato), Maldonado cerca di mettere qualche pezza in gara, ma i risultati sono impalpabili: appena un decimo posto in Ungheria. Inqualificabili le accuse di sabotaggio rivolte ad Austin alla squadra con cui ha corso per tre anni. Se ne va dalla Williams male, e approda in Lotus in maniera anche peggiore: il suo essere uomo di mercato unicamente per il pesante sponsor che si porta dietro (la PDVSA), gli conferisce la palma di ANTIPATICO dell’anno 2013.

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