Incidente Schumacher, il punto della Procura di Albertville

Conferenza stampa alla Procura di Albertville per aggiornare sullo stato dell’inchiesta circa l’incidente di Michael Schumacher, occorso all’ex pilota tedesco lo scorso 29 dicembre a Meribel.

patrick-quincySi è da poco conclusa la conferenza stampa organizzata dalla Procura di Albertville per aggiornare i media sullo stato di avanzamento delle indagini riguardo l’incidente di Michael Schumacher, occorso all’ex pilota tedesco lo scorso 29 dicembre 2013, mentre si trovava a Meribel.  A parlare e rispondere alle domande dei giornalisti in sala è stato Patrick Quincy (nella foto), Procuratore della Repubblica, affiancato da vari esponenti della Gendarmeria dell’Alta Savoia.

“L’inchiesta è in stato avanzato”, ha affermato Quincy all’apertura della conferenza. “Abbiamo proceduto a numerose audizioni e sentito molti di coloro che si trovavano sul posto. Abbiamo fatto dei sopralluoghi e proceduto ad ascoltare gli esperti in materia di sci e sicurezza. Abbiamo esaminato il filmato realizzato dalla Helmet Camera di Schumacher, ma dobbiamo ancora trascriverlo agli atti, fotogramma per fotogramma. Verrà successivamente reso noto in un prossimo verbale.  Il video dura 2 minuti complessivamente e, come è comprensibile, offre una visuale limitata. In questo tempo non si vede che si ferma a soccorrere qualcuno. L’unico incidente nel campo visivo della telecamera è proprio quello di Schumacher”.

Si è discusso molto circa la velocità del pilota tedesco poco prima dell’incidente. Il Procuratore, però, spiega che non è possibile – al momento – esprimere una velocità esatta, anche perché non sembra essere un elemento importante per gli inquirenti. “La velocità era sicuramente appropriata per uno sciatore esperto quale era Schumacher. Difficile esprimere la velocità in chilometri orari”.

L’inchiesta è particolarmente importante. Nonostante non abbia nulla a che fare con le condizioni di Michael, che sono certamente la priorità, in questo momento entrano in gioco anche gli interessi delle società assicurative che vogliono fare luce sulla questione. Che tipo di responsabilità ci saranno? Quincy su questo punto è abbastanza chiaro: “In questo momento, possiamo solo ipotizzare – ma, ribadisco, è solo un’ipotesi – di una segnaletica insufficiente. Esistono delle norme in Francia sulla sicurezza, ma al momento possiamo dire che queste sono state rispettate. Alla fine dell’inchiesta avremo tutti gli elementi e riusciremo a rispondere meglio alle domande circa la responsabilità dell’incidente. Dobbiamo attendere il responso degli esperti. Ci vorrà il tempo necessario, credo delle settimane. Ma in questo momento non sono state rilevate delle mancanze in termini di legge”.

Resta dunque incerto il motivo per cui Michael abbia tagliato in quel punto di intersezione tra la pista rossa e quella blu. Il Procuratore, a tal proposito, afferma: “Allo stato attuale, non siamo in grado di dire se Schumacher abbia fatto un’imprudenza. Non sappiamo perché sia uscito di pista. Posso solo ipotizzare che l’abbia fatto per scelta. Conoscenza bene Meribel e l’impianto sciistico. Comunque verranno ascoltati altri testimoni, l’inchiesta non è ancora conclusa”.

Viene confermato che il casco di Michael e la telecamera sono giunti in momenti diversi nelle mani degli inquirenti: “Il materiale a cui fate riferimento è già in nostro possesso per portare avanti le indagini. Non so dirvi quando, ma ci saranno delle ricerche specifiche sulle tracce trovare sul materiale. Adesso sono in possesso della scuola di Chamonix che collabora nelle analisi”.

Anche in questo caso, il Procuratore ha ricordato ai giornalisti che la famiglia ha invocato il diritto alla propria privacy, oltre che invitare a non cedere alle indiscrezioni provenienti da fonti non ufficiali, sia per quanto riguarda le condizioni di salute di Schumacher, sia per le novità sulla dinamica dell’incidente.

Lascia un commento