Analisi tecnica della Ferrari F14T

Analizziamo la Ferrari F14-T, la tredicesima monoposto Turbo della Scuderia Ferrari.

Oggi è stata presentata la nuova monoposto di Maranello, nome in codice F14T, con cui Fernando Alonso e Kimi Raikkonen daranno l’assalto al mondiale di Formula Uno 2014. Dopo le preview via rendering di Force India, Williams, Lotus e dopo la presentazione della McLaren, grande era l’attesa intorno alla Ferrari. Analizziamo nel dettaglio i singoli aspetti della monoposto.

Avantreno: ciò che ha subito colpito l’attenzione è l’altezza del telaio. Come si può notare dalla foto, i tecnici di Maranello hanno sfruttato al massimo i vincoli regolamentari mantenendo l’altezza della centina a 625 mm dal piano di riferimento. Per poter rispettare il nuovo dettato FIA, il telaio degrada rapidamente subito dopo l’attacco della sospensione anteriore, quasi a formare uno scalino e confluisce in un musetto posto a 185 mm dal piano di riferimento, privo della proboscide già vista su McLaren e Williams.

muso

Proprio l’interpretazione del musetto è da considerarsi estrema. I tecnici diretti da James Allison hanno evitato di ricorrere alla struttura anti crash a proboscide per non gravare troppo l’avantreno con masse sospese e hanno adottato un musetto corto e basso. Come si può notare dalla foto sottostante, la parte frontale del muso si presenta più larga rispetto alla zona retrostante, merito della integrazione dei piloni di sostegno con il musetto. I piloni non presentano il classico disegno XXL, ma si estendono in lunghezza sino alla corda del profilo principale dell’ala anteriore. Per convogliare al meglio i flussi verso il sottoscocca, sono presenti due mini derive poste nella parte inferiore del musetto inclinate verso l’interno, soluzione già vista ieri sulla MP4/29.

Il lavoro di estremizzazione nell’anteriore si apprezza anche grazie al notevole rialzamento della parte inferiore della scocca. Come si nota da questo fotogramma, la forma sottostante del musetto è realizzata quasi ad arco, in modo da consentire un passaggio di aria quanto maggiore possibile e ottenere il medesimo carico anteriore della stagione passata.

Il particolare disegno del musetto e dei convogliatori lascia intravedere l’intenzione dei tecnici del cavallino di creare un effetto Venturi all’anteriore, per garantire maggiore stabilità di guida.

Ha sorpreso l’adozione del cinematismo pull rod per la sospensione anteriore. Sino a qualche giorno fa era lecito pnsare che con le nuove norme questa soluzione sarebbe stata abbandonata. Proprio il disegno estremo della scocca, ben oltre i 525 mm richiesti, ha consentito al team di Allison di mantenere questa configurazione, che si presume sarà l’unica in tutto lo schieramento di partenza.

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Da notare, infine, che l’alettone anteriore è ancora in versione 2013 non solo per gli elementi aerodinamici ma anche per la larghezza del medesimo profilo. Da ciò si presume che la versione definitiva che verrà svelata probabilmente negli ultimi test, potrebbe comportare una modifica anche dei piloni di sostegno della stessa.

Centro vettura: anche la parte centrale della monoposto denota un lavoro di estremizzazione effettuato dai tecnici emiliani. Si apprezza innanzitutto una dimensione ridotta delle bocche di ingresso dei radiatori. Rispetto a quanto visto sulla MP4-29, sembra che sulla F14-T si sia riusciti a far lavorare la power unit a temperature di esercizio maggiori così da sposare al meglio la fluidodinamica interna con i flussi esterni alla monoposto ed evitare un effetto di blocco aerodinamico. I sidepods presentano il disegno a boomerang con una notevole svergolatura nell’angolo di collegamento tra l’elemento verticale e quello orizzontale, ma tale soluzione si prospetta verrà modificata in vista della gara inaugurale di Melborune.

La presa d’aria dinamica è adesso realizzata in un unico pezzo dal disegno triangolare. Non è stato possibile verificare se, così come per la McLaren, all’interno della stessa siano presenti due distinti condotti per motore e cambio. Rispetto alla monoposto inglese, però, le dimensioni della stessa sono decisamente inferiori. Le pance presentano un disegno abbastanza scavato nella parte iniziale – inferiore, per poi ampliarsi notevolmente in zona centrale e restringersi verso il retrotreno.

Retrotreno: interessante la miniaturizzazione del retrotreno della F14T. In questa foto si nota come la zona “Coca Cola” sia estremamente rastremata e la parte terminale delle pance presenti dei mini sfoghi laterali funzionali ad incrementare lo smaltimento termico. Anche il cinematismo posteriore, così come per l’anteriore, mantiene la conformazione pull rod con attacco dello stesso nel cambio. Il terminale di scarico attraversa i piloni di sostegno dell’ala posteriore, mentre al momento è assente il monkey seat. Curioso notare come, sia la Ferrari che la Force India abbiano adottato il doppio slot nella paratia dell’ala posteriore, mentre  siano presenti i tre slot davanti le ruote posteriori, così come la McLaren.

Sempre in tema di paratia laterale si può notare, dalla foto sotto, il mantenimento della “veneziana”. La vista del retrotreno non consente di ammirare l’estrattore debitamente nascosto, ma si notano le generose aperture della parte terminale della fiancate che, in linea teorica, dovrebbero creare un beam wing termico.

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Dal confronto tra le uniche monoposto svelate realmente, McLaren e Ferrari, si può quindi notare una interpretazione simile all’anteriore nel cercare di creare un vero e proprio canale Venturi, grazie alla notevole larghezza della punta del musetto collegata ai piloni di sostegno. L’interpretazione inglese prevede però un muso più alto con struttura anti crash a proboscide, mentre in casa Ferrari si è optato per una soluzione opposta e forse più estrema.

Adesso la curiosità si sposta sulle ultime regine ancora in attesa di essere svelate, ovvero Red Bull e Mercedes, ed ovviamente sulla Lotus che, già ieri, ha destato parecchia curiosità col muso a forchetta.

Staremo a vedere come Newey e Costa avranno interpretato le nuove norme e attenderemo l’esito della pista che, come sempre, è giudice della stagione.

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