La Red Bull sta soffrendo le partenze di uomini chiave?

La crisi della Red Bull Racing potrebbe avere più spiegazioni. Oltre alle difficoltà della Power Unit Renault, il team di Milton Keynes starebbe soffrendo le partenze di tecnici chiave nel settore aerodinamico e meccanico.

red-bull-rb10La Red Bull è la squadra vincitrice di otto mondiali negli ultimi quattro anni, ovvero la vera dominatrice dell’ultimo lustro, escludendo la parentesi iridata della Brawn GP targata 2009. In questi primi test di Jerez, però, è apparsa in grave difficoltà.

Il 2014 ha portato aria nuova nel “Circus” iridato, attraverso l’adozione di un nuovo quanto radicale regolamento tecnico che ha costretto i team a rivoluzionare meccanica, elettronica e aerodinamica delle nuove monoposto. Dopo aver scoperto le forme delle rispettive monoposto nell’arco di una settimana, i team hanno potuto provarle immediatamente sul tracciato di Jerez de la Frontera.

Le prime prove non sono mai indicative, soprattutto se sono dedicate allo svezzamento delle nuove vetture. Un dato però appare chiaro e inconfutabile: la Red Bull – oltre a Toro Rosso e Caterham – appare in seria difficoltà. I problemi riguardano la nuova power unit messa a disposizione dalla Renault, fornitrice del team di Milton Keynes. Nel corso dei test andalusi abbiamo già avuto modo di approfondire i problemi dell’unità propulsiva francese, ufficializzate anche dalle dichiarazioni di Rob White, Deputy Managing Director di Renault Sport F1; il problema però potrebbe non essere solo imputabile alla casa transalpina.

Adrian Newey, al termine della terza giornata di test in Spagna, è tornato a Milton Keynes per analizzare, riprogettare e modificare alcuni elementi della nuova RB10, imputati di essere parte del problema di surriscaldamento della power unit Renault. Negli ultimi mesi il gruppo di ingegneri alle dipendenze del genio di Stratford-upon-Avon è stato funestato da perdite significative. Mark Ellis e Giles Wood hanno infatti lasciato Milton Keynes per raggiungere il team Mercedes, a Brackley, ma anche altri esperti hanno lasciato il team quattro volte iridato per approdare in altre realtà in seno al “Circus” iridato.

Neanche la presenza dell’esperto Peter Prodromou, arrivato dalla Lotus mesi fa, sembra non essere abbastanza per sopperire alle ingenti perdite dal punto di vista ingegneristico. Anche perché – da Milton Keynes – se ne andrà anche lui: Prodromou è infatti destinato ad approdare alla McLaren a partire dal 2015, con conseguente riduzione degli incarichi in seno alla Red Bull, sino all’addio fissato per la prossima stagione.

Dietrich Mateschitz, padrone del team gestito da Christian Horner, ha però voluto mettere a tacere le voci a tal riguardo. “I nostri problemi derivano dal motore, non dal nostro team. Perché abbiamo ancora tutto il know how necessario per restare ai vertici”. Mateschitz, però, si è contraddetto pochi minuti prima, rilasciando la seguente dichiarazione: “Non è un problema della Renault, ma nostro. Dobbiamo darci da fare per risolvere la situazione“.

Non pensavamo di aver tutti questi problemi sin dall’inizio“, ha concluso il proprietario del team anglo-austriaco. “Però non sono preoccupato. Noi e Renault dovremo lavorare sodo nelle prossime settimane per arrivare preparati alla prossima sessione di test in Bahrain, ma non è tempo di preoccuparsi seriamente“.

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