La Red Bull perde in appello: confermata la squalifica

Il Team Red Bull perde così definitivamente il secondo posto in classifica conquistato da Ricciardo al Gran Premio d’Australia.

fia_02La Corte d’Appello della FIA ha respinto il ricordo della Red Bull Racing contro la squalifica della vettura numero 3 di Daniel Ricciardo dai risultati del Gran Premio d’Australia.

L’auto di Ricciardo era considerata irregolare, poiché violava in più occasioni il regolamento tecnico all’articolo 5.1.4, ossia quello che dice che il flusso di carburante massimo consentito è di 100 Kg/h. Ma, nonostante Red Bull abbia sempre sostenuto che il sensore che regola il flusso di carburante fosse difettoso, la tesi non ha convinto il Tribunale Internazionale che ha così respinto la richiesta del team di Milton Keynes.

Un comunicato della FIA conferma tale decisione: “La Corte, dopo aver sentito le parti in causa ed esaminato le loro osservazioni, ha deciso di sostenere la decisione n° 56 dei Commissari Sportivi, che hanno deciso di escludere la vettura numero 3 del team Infiniti Red Bull Racing dai risultati del Gran Premio d’Australia 2014”.

“Siamo onestamente molto delusi dal risultato e non avremmo fatto appello se non avessimo avuto delle prove su ciò che sosteniamo. Abbiamo sempre creduto di non aver violato le norme tecniche per l’intero weekend del Gran Premio d’Australia. Siamo dispiaciuti anche per Daniel (Ricciardo) che non recupererà quei 18 punti in classifica ottenuti nel corso del GP a Melbourne, che pensiamo meritava. Noi continueremo a lavorare duramente. Ora possiamo partire da questo punto e concentrarci per il weekend in Cina”, ha confermato la squadra in un comunicato.

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