Caso Fallows: botta e risposta tra Dennis e Horner

Continua il braccio di ferro tra la McLaren e la Red Bull Racing per Dan Fallows.

Chris Horner e Ron DennisMcLaren e Red Bull Racing continuano a contendersi Dan Fallows, recentemente promosso a capo del reparto aerodinamico a Milton Keynes. L’ingegnere aveva lasciato il team guidato da Chris Horner ed era ormai diretto in McLaren, con la quale aveva firmato un accordo vincolante. Improvvisamente, però, Fallows ha deciso di tornare sui suoi passi, scatenando l’ira di Dennis e soci.

A fare luce sulla questione ci ha pensato proprio Ron Dennis – CEO McLaren – che ha confermato la volontà della squadra di portare il caso in Tribunale. “In effetti, noi lo abbiamo assunto. Nel settembre dello scorso anno, ha firmato con noi un contratto vincolante, essendo nostra intenzione impiegarlo in un ruolo di vertice a partire dal 3 marzo di quest’anno. E, infatti, come avrete potuto notare nel comunicato stampa della presentazione della Mp4-29, il suo nome figurava già nella lista degli ingegneri responsabili”.

Peccato che Fallows sia tornato sui suoi passi. “Ad essere onesti, tutto ciò è inaccettabile”, ha commentato Dennis. “Nonostante avesse un contratto firmato, fosse in gardening leave e si stesse già trasferendo a Woking, ci ha improvvisamente informato che non voleva più lavorare per noi. Il problema è che non ha nessuna base legale per farlo, perché aveva già formalmente accettato la nostra offerta. La cosa peggiore, però, è che non ha più risposto alle nostre chiamate ed è sparito. Il mistero è stato risolto solo quando, improvvisamente, la Red Bull lo ha annunciato come capo aerodinamico”.

Facile intuire che la questione è subito passata nelle mani degli avvocati McLaren. “Abbiamo inoltrato alla Red Bull una formale richiesta di spiegazioni ad un buon numero di domande: lo avevano contattato per farlo tornare con loro? Fallows li aveva forse informati di aver firmato un contratto con un altro team? Ha mostrato loro il contratto? E se sì, quando? C’era un accordo in essere per cui la Red Bull lo avrebbe indennizzato per ogni spesa e richiesta di danni contro di lui? La Red Bull non ci ha fornito risposte soddisfacenti e noi non possiamo costringerlo a lavorare per noi. A questo punto, non abbiamo altra alternativa che perseguire il team all’Alta Corte e dovranno rispondere di problemi di integrità morale e senso del fair play”.

La risposta della Red Bull – a mezzo stampa – passa per le parole di Chris Horner: “La situazione con Dan è molto chiara. Ha deciso di lasciare la Red Bull, ma con i cambiamenti verificatisi in McLaren, ha deciso che non voleva più andarci. E’ stata una sua decisione approcciarci e vedere se c’era una situazione ancora aperta. Se Mclaren vorrà coinvolgere gli avvocati, allora staremo al gioco”.

Sulle accuse d’integrità e di mancanza di fair play, Horner risponde: “Non so come questo possa scalfire l’integrità di una squadra, visto che si tratta di una scelta individuale. Non penso che qualcuno possa essere costretto a fare un lavoro contro la sua volontà”.

La situazione arriverà davvero davanti ad un Tribunale? Probabilmente no: a quanto pare, la strategia della McLaren è quella di arrivare ad un compromesso, mettendo alle strette la Red Bull e rinunciare alle vie legali in cambio di un gardening leave più breve per Peter Promodrou che, dal 2015, passerà proprio da Milton Keynes a Woking.

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