L’ultimo incontro tra Senna e Montezemolo

Mercoledì 27 aprile 1994: incontro tra Ayrton Senna e Luca Cordero di Montezemolo. Un appuntamento storico che stava per aprire le porte di Maranello al pilota brasiliano. Ma il destino aveva un piano diverso per Ayrton.

Ayrton Senna - Luca MontezemoloVent’anni dopo la sua scomparsa, Ayrton Senna è nei ricordi del Presidente della Ferrari che, in una nota pubblicata sul sito ufficiale della Scuderia, afferma: “Avevo sempre apprezzato il modo di correre di Ayrton. Come in tutti i grandi campioni, anche in lui c’era sempre una enorme voglia di successo e non si stancava mai di inseguire la perfezione, cercando continuamente di migliorarsi. Era straordinario in qualifica, ma anche un gran combattente in gara”.

Il Presidente Montezemolo ricorda perfettamente l’ultimo incontro con Ayrton, avvenuto il 27 aprile 1994, pochi giorni prima del tragico incidente che se lo portò via. “Poiché era in Italia per il Gran Premio di San Marino, ci incontrammo nella mia casa di Bologna. In quella occasione, mi disse che apprezzava molto la posizione che avevamo preso contro l’eccesso nell’utilizzo degli ausili elettronici per la guida, perché non facevano emergere il reale valore dei singoli piloti. Parlammo a lungo e mi disse in modo chiaro che voleva chiudere la sua carriera alla FErrari, dopo esserci andato vicino qualche anno prima”.

Il riferimento del Presidente Montezemolo è chiaro. Ayrton venne avvicinato, nei primi anni novanta, da Cesare Fiorio. L’italiano era il direttore sportivo della Rossa e provò a convincere Senna a firmare per la Scuderia Ferrari. Ma a Maranello c’era Prost, l’acerrimo rivale di Ayrton, che si oppose insieme all’ex Presidente Fusaro. Fiorio, a tal proposito, racconta: “Il mancato arrivo di Senna a Maranello ha cambiato la storia della Formula 1, che ha poi fatto la scelta di andare alla Williams e ha perso la vita a Imola. Ma ha cambiato anche la mia. Con lui al volante della Rossa, sarei rimasto anche io. Il fatto che io stessi portando Senna alla Ferrari è stato usato dal Presidente Fusaro per mettermi contro Prost e la cosa mi ha spinto a lasciare. Anni dopo, però, quando ci siamo ritrovati alla Ligier, Alain mi raccontò come andarono le cose. A quanto pare, Fusaro lo chiamò e gli disse: ‘guarda che il tuo ds vuole portarti in casa Senna, ma finché ci sarò io non succederà’. Capii solo allora perché, da quel momento, Alain si era trasformato da mio miglior collaboratore a nemico giurato”.

Poco prima di morire, dunque, Ayrton ribadì a Montezemolo la voglia di correre per la Rossa. L’attuale Presidente del Cavallino Rampante afferma: “Ci accordammo per rivederci presto, in modo da capire come superare i vincoli contrattuali che aveva in quel momento. Entrambi concordavamo sul fatto che, per un pilota come lui, la Ferrari sarebbe stata il normale sbocco per rendere la sua carriera, già brillantissima, addirittura unica. Purtroppo il destino portò via Ayrton e Roland Ratzenberger in uno dei weekend più tristi della F1. Di Senna ricordo la gentilezza e la semplicità che sembrava quasi timidezza, in netto contrasto con il Senna pilota”.

Lascia un commento