Se mandare in crisi Hamilton fosse l’unico modo per batterlo…

Rosberg ha fatto saltare i nervi a Hamilton strappandogli di mano quella che poteva essere una facile vittoria a Montecarlo. E lo ha fatto nel modo migliore: destabilizzando Lewis, sfruttando quell’emotività che – negli anni – si è dimostrata essere il suo vero punto debole.

Lewis Hamilton

Quella di Monaco, per Rosberg, non è stata solo una vittoria in pista. E’ stato molto di più: una vittoria psicologica. E l’ha costruita con furbizia durante tutto il weekend, a cominciare dalla lotta per la pole position.

Non sapremo mai se quell’errore in Q3 sia stato volontario o meno, ma è bastato per far saltare i nervi a Lewis Hamilton. Il sabato sera, a Montecarlo, l’anglocaraibico ha ammesso: “Non voglio dilungarmi troppo su questa storia, ma vorrei farvi proprio vedere la telemetria. Io non posso che sorridere”. E, se potesse, ce la farebbe vedere davvero. E non sarebbe neanche la prima volta… (ricordate l’episodio delle telemetria ai tempi della McLaren?)  In gara, abbiamo visto un Hamilton altrettanto nervoso. Ha passato 78 giri incollato al compagno di squadra, lamentandosi con i box per la strategia, per la mancanza di potenza, per il moscerino finito in un occhio. E tutto questo mentre Rosberg se la spassava tra i muretti del Principato, andandosi a prendere la seconda vittoria in campionato e, con essa, la leadership del Mondiale.

Una delle opinioni più interessanti in merito la regala Massa che, parlando al sito brasiliano Totalrace, ammette: “Lewis è un pilota che ha bisogno di essere perfetto sul lato psicologico, altrimenti c’è la possibilità che si perda in errori. Nel 2007 ha perso il mondiale per un motivo simile, facendo errori in un paio di occasioni”. E sulla manovra di Rosberg in qualifica, Felipe ha aggiunto: “Se Rosberg lo ha fatto apposta non so, non è qualcosa che fa parte della mia mentalità. Ma senza dubbio, ogni cosa che potrebbe danneggiare Hamilton dal lato psicologico, diventa buona per Rosberg”.

Di parere totalmente opposto è Jenson Button che lo conosce piuttosto bene, avendo condiviso con lui tre stagioni in McLaren. JB è pronto a scommettere che Lewis sarà ora più determinato di prima, alla luce di quanto successo a Montecarlo. “Mi ricorderò sempre di quando io e Lewis eravamo protagonisti di un duro confronto in gara, oppure se c’era un problema tra noi e la squadra. Gli succedeva spesso di fare delle brutte corse e di essere molto emotivo e brusco nelle sue azioni. Alla gara successiva voleva distruggermi ed era ancora più forte di prima. Lewis sarà in grado di riprendersi. Questi giochetti psicologici con lui non funzionano”, ha concluso l’inglese.

Gli uomini sono animali molto strani: un miscuglio del nervosismo di un cavallo, della testardaggine di un mulo e della malizia di un cammello. E i piloti non sono altro che uomini con un ego ancor più marcato. Ci sono tutti gli elementi per godere finalmente di una lotta interna di cui discuteremo molto a lungo.

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