Il test segreto di Red Bull e Renault è legale. Ecco il perché…

BlogF1.it è in grado di confermare la notizia lanciata ieri dalla Bild, relativa al test segreto effettuato da Red Bull, Toro Rosso e Renault presso il test center della AVL a Graz. Si tratta di un test nel pieno spirito del regolamento, considerando che rispetta i dettami dell’appendice 8 del regolamento sportivo, all’articolo 5.2.

Daniel Ricciardo - Red Bull Racing

Nella giornata di ieri, il quotidiano tedesco Bild ha lanciato la notizia di un test segreto – effettuato da Red Bull Racing e Renault – presso la sede di AVL, a Graz, coinvolgendo anche la Scuderia Toro Rosso. Mentre i diretti interessati non hanno voluto commentare, le altre squadre hanno confermato a BlogF1.it la veridicità di quel test che, nonostante le malelingue, non ha nulla di illegale. Ricostruiamo, dunque, la vicenda.

I PROBLEMI DI RENAULT NEI TEST INVERNALI – i test invernali sono stati una chimera per tutti i motorizzati Renault. Fino al secondo test invernale in Bahrain, i problemi alla power unit francese sono stati di varia natura e, con sole due settimane di tempo dalla prima gara, tutti si attendevano una debacle clamorosa all’appuntamento australiano. Necessitava, dunque, una prova di forza prima di Melbourne.

TASK FORCE RENAULT, RED BULL E TORO ROSSO – Per far fronte ad una situazione davvero critica, Mateschitz ha riunito gli uomini migliori di Milton Keynes e Faenza, oltre quelli di Viry, e li ha portati a Graz, sede della AVL, la più grande società indipendente per la simulazione e lo sviluppo di powertrain.

6 GIORNI DI PROVE – I motoristi di Renault e i tecnici di Red Bull e Toro Rosso, insieme agli esperti di AVL, hanno condotto ben 6 giorni di test per venire a capo della gran parte dei problemi di affidabilità di cui soffriva la power unit Energy F1. Un lavoro intenso con il quale si è riusciti però a risollevare la situazione e contenere i danni nelle prime fasi del Mondiale.

TEST PERFETTAMENTE LEGALE – L’appendice numero 8 del regolamento sportivo, all’articolo 5.2 chiarisce i dubbi sulla legalità di questo test. Semplificando, esso riporta che un test sui rulli (come quello svolto da Red Bull e Toro Rosso a Graz) è permesso, a patto che la monoposto non abbia le ali assemblate, né utilizzi sensori per la rilevazione aerodinamica.

IN SEGRETO DAGLI ALTRI TEAM – Il trasporto del materiale è stato fatto in notturna e in gran segreto. In pochi, anche all’interno delle squadre stesse, sapevano di quella task force che era chiamata a risollevare una situazione disastrosa. Ma sia Red Bull che Toro Rosso hanno preferito agire nell’ombra – pur essendo nella legalità – non tanto per paura della FIA, ma proprio perché avevano il timore che l’idea potesse essere copiata da altre squadre. Cosa che, a conti fatti, non è successa per due motivi: il primo è che un test sui rulli costa ancora di più di uno effettuato in pista; il secondo è che non c’è stato più il tempo materiale per prendere spunto, considerando che gli altri team hanno saputo della trovata dei rivali solamente alla vigilia del GP d’Australia.

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