Ascolti globali in netto calo: questa F1 non è interessante

Dopo le prime sette gare del Mondiale 2014, la F1 registra cali d’ascolto TV preoccupanti. Per quanto tempo le televisioni potranno investire milioni di euro per avere i diritti di un prodotto che tira sempre meno?

semaforo

Dopo sette gare del Mondiale 2014, la Formula 1 traccia un primo bilancio dei dati auditel a livello globale, scoprendo di avere dati incredibilmente bassi. I dati più preoccupanti arrivano dall’America latina dove è già scattato l’allarme: il calo degli ascolti si attesta in uno sbalorditivo 50%. In Italia, la situazione è molto influenzata dalle prestazioni della Ferrari, ma il calo si attesta intorno al 20%.

Quelli di casa nostra sono comunque dati altrettanto preoccupanti. Basti pensare che l’ultimo Gran Premio del Canada — trasmesso in chiaro dalla RAI e sulla pay-TV SKY – ha perso un totale di 3,5 milioni di telespettatori. In Spagna la situazione non è molto diversa. L’idolo di casa – Fernando Alonso – non riesce ad incollare i tifosi alla TV e il calo è di circa il 15%.

Il trend degli ascolti è in netto calo da anni. Il pubblico globale è sceso da 515 milioni nel 2012 a 500 nel 2012. E la FOM ha rilevato un ulteriore calo di 50 milioni di spettatori l’anno scorso, quando Sebastian Vettel mise insieme quella striscia vincente di nove gare, conquistando il quarto mondiale.

Ma è solamente colpa del format e delle prestazioni in pista? A quanto pare, sono proprio gli affari il vero problema del Circus. In Cina, per esempio, è saltata la copertura della CCTV, mentre in Francia è arrivata la Pay-TV a fare da padrona, scoraggiando chi deve fare i conti per arrivare alla fine del mese. La Formula 1 sta rischiando moltissimo. Diventa poco attrattiva per gli sponsor e deve forzatamente fare affari con i diritti TV. Ma il valore di questi sta calando vertiginosamente e, di conseguenza, anche gli introiti per il Circus saranno nettamente minori.

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