Smedley: “Realizzare un abitacolo chiuso sarebbe semplice”

Rob Smedley torna a proporre l’idea dell’introduzione di un cupolino di concezione aeronautica sulle vetture di Formula 1, al fine di proteggere maggiormente la testa dei piloti durante gli incidenti.

Rob Smedley Williams 2014

A poco più di 48 ore dal drammatico incidente di Jules Bianchi nel Gran Premio del Giappone, il mondo della Formula 1 appare ancora scosso dall’accaduto e si interroga sia sulle cause che hanno provocato l’incidente, sia sulle misure da adottare per evitare il ripetersi di simili episodi. Nel mare delle polemiche apparse sul web, poco edificanti in un momento così delicato per il giovane pilota francese, un punto di vista diverso sui rimedi da adottare sulle monoposto viene da Rob Smedley.

Il tecnico inglese della Williams ha espresso il proprio punto di vista circa le possibilità di rendere gli abitacoli delle monoposto, zona al momento più vulnerabile della vettura, maggiormente sicuri con l’introduzione di un cupolino. “Da un  punto di vista tecnico è qualcosa di molto semplice da realizzare. E’ qualcosa di cui abbiamo già parlato in passato con il gruppo tecnico e di cui, sicuramente, riparleremo in futuro”.

Smedley è direttamente interessato da questa innovazione visto l’incidente occorso nel 2009 a Felipe Massa nel corso delle qualifiche del Gran Premio di Ungheria, dove il pilota brasiliano è stato colpito da una molla persa dalla Brawn di Rubens Barrichello. “Non so dire – continua Smedley –se una simile soluzione avrebbe potuto aiutare Jules nell’incidente. La dinamica dell’accaduto è stata tremenda”.

Il tecnico inglese interviene poi sulle critiche che subirebbe la Formula 1 dinnanzi ad una rivoluzione estetica simile: “Ovviamente l’adozione di una copertura del cockpit renderebbe diverso l’aspetto delle monoposto che, per definizione, sono vetture dotate di abitacolo aperto, e questo potrebbe far storcere il naso ai puristi, ma bisogna anche considerare che le forme delle monoposto sono cambiate decisamente dal 1950 ad oggi. Se il problema riguarda esclusivamente il lato estetico delle vetture, allora non è un problema che mi coinvolge”.

 

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