A Sochi la Ferrari limita i danni: 6° Alonso, 9° Raikkonen

Primo dei non motorizzati Mercedes, Fernando Alonso torna dalla campagna di Russia con un 6° posto che appare il massimo possibile per la F14T. Combatte al margine della zona punti Kimi Raikkonen, nono a traguardo.

ferrari gp di russia alonso
La “prima” della Ferrari a Sochi non è decisamente esaltante: la scuderia del Cavallino Rampante torna dalla trasferta russa con un sesto e un nono posto dopo una gara frustrante, che dà un severo colpo alle velleità di rimonta mondiale nei confronti della Williams. Al di là delle prestazioni della F14T, apparsa poco brillante sul passo gara già nelle prove libere, la corsa di Fernando Alonso e Kimi Raikkonen è stata pesantemente condizionata dalla necessità di risparmiare carburante, soprattutto nella seconda parte di gara, quando il ritmo dei due ferraristi è calato in maniera evidente.

Alonso e Raikkonen partono appaiati dalla quarta fila. L’asturiano trova lo spunto giusto, approfittando della dormita di Kvyat e dei guai di Ricciardo con il suo compagno di squadra. Raikkonen, invece, rimane invischiato nel traffico e precipita fuori dalla zona punti. Dopo le fasi concitate dei primi due giri, Alonso si ritrova quarto dietro Jenson Button, mentre Raikkonen si sbarazza di Kvyat e artiglia la nona posizione.

La prima parte di gara di Fernando Alonso si gioca a sandwich tra le due McLaren: l’asturiano gira con tempi molto simili a quelli di Button e Magnussen, e le posizioni rimangono cristallizzate. Raikkonen, invece, si trova bloccato nel trenino che prima si forma dietro Vergne, poi dietro Vettel, infine dietro Ricciardo. Con gli avversari che cominciano a cambiare gli pneumatici, i due ferraristi risalgono sensibilmente la classifica: Alonso sale virtualmente sul podio; Raikkonen si sbarazza di Vergne e si ritrova sesto.

Come gli avversari, anche la Ferrari opta per la strategia di gara ad una sola sosta. Ma le operazioni non vanno esattamente lisce: Alonso, che rientra ai box al 26esimo giro, perde molto tempo nel suo stop a causa di un problema all’aggancio di una gomma anteriore. La cosa va a tutto vantaggio di Kevin Magnussen, che lo sopravanza. Nessun problema in particolare, invece, per Kimi Raikkonen, che ritorna in pista intorno alla decima posizione.

Le due Ferrari, a questo punto, entrano in modalità “fuel saving”. Alonso perde moltissimo terreno nei confronti delle due McLaren, ed è costretto a trascorrere gli ultimi 13 giri guardandosi dagli assalti di Daniel Ricciardo. Fatica anche di più Kimi Raikkonen, che impiega più di 10 tornate per acciuffare e sorpassare la Sauber di Esteban Gutierrez -ancora in pista con il treno di gomme Soft montate prima alla partenza- e arriva alla bandiera a scacchi con Sergio Perez e Felipe Massa al traino.

Commenta così il suo Gp di Russia Fernando Alonso: “Nell’ultima parte di gara si doveva risparmiare tanta benzina, quindi anche senza il problema al pit stop le McLaren sarebbero state più veloci e saremmo arrivati nella stessa posizione. Forse senza quella lotta con Ricciardo, ma penso che la posizione non sarebbe stata diversa”, afferma l’asturiano. “Come avevamo previsto ieri, la partenza è stata l’unico momento in cui è stato possibile inventarsi qualcosa: abbiamo cercato di rischiare in quel frangente. Poi il passo gara è stato quello che abbiamo visto in tutto il weekend, con un po’ di difficoltà. Alla fine questi punti che abbiamo preso non sono molto soddisfacenti, guardando al campionato costruttori e alla Williams sul podio, ma abbiamo fatto quello che si poteva”.

Lo spagnolo, sul ring delle interviste, non ha mancato di lasciare un pensiero per Jules Bianchi: “Speriamo di arrivare ad Austin e di poter fare qualche intervista con qualche buona notizia su Jules”. E sul tormentone delle ultime settimane, ovvero la sua destinazione per la stagione 2015, afferma: “Il mio futuro non è una priorità, adesso. Come ho detto a Suzuka, è da ormai due o tre mesi che ho già deciso cosa fare. Tutto sta andando nella direzione che desidero e quando sarà il momento prenderò la decisione migliore per me e per la Ferrari”. L’asturiano, tuttavia, si sarebbe lasciato scappare ai microfoni di Will Buxton (NBC Sports Network) che il prossimo anno non guiderà una vettura motorizzata Mercedes, lasciando dunque aperte tre sole ipotesi: l’approdo in McLaren; la permanenza in Ferrari o la scelta di prendersi un anno sabbatico dal Circus.

Sapevamo che ad attenderci era una corsa molto impegnativa e che partendo indietro la rimonta non sarebbe stata facile“, spiega Kimi Raikkonen, “ma al via abbiamo fatto molto bene se non fosse stato per la Toro Rosso che mi ha spinto verso il muro una volta arrivato sul rettilineo. A causa della brusca frenata sono stato passato da diverse vetture e lì ho perso tutte le chance di fare una bella gara, perché da quel momento in poi sono sempre rimasto bloccato dietro ad altre vetture. Il comportamento della mia monoposto era buono e con pista libera avevo un buon passo, ma ci mancava velocità di punta per cercare il sorpasso sul rettilineo e dovendo salvare benzina non potevo spingere come avrei voluto“.

Contrariamente a qualsiasi aspettativa oggi la safety car non ha fatto il suo ingresso in pista e la gara è stata relativamente semplice da interpretare, con una singola sosta per entrambi i piloti“, spiega Pat Fry. “Credo che il risparmio di carburante abbia condizionato la prestazione di quasi tutto lo schieramento e di conseguenza inciso sullo spettacolo. Oggi noi e Red Bull abbiamo avuto un passo gara molto simile, McLaren invece aveva qualcosa in più ed è stato difficile attaccarla anche all’inizio con il DRS. Mentre facciamo tutti i nostri complimenti alla Mercedes per la vittoria del Campionato Costruttori, rinnoviamo la volontà di continuare a lottare finché sarà possibile per il terzo posto con la Williams”.

A tre gare dalla fine del campionato 2014, con il sesto e il nono posto di oggi la scuderia Ferrari si allontana di altri cinque punti dal terzo posto in classifica costruttori occupato dalla Williams (188 punti contro i 216 della scuderia di Grove).

 

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