“Il vero Max”. Verstappen si racconta

È la nuova scommessa della Red Bull e il prossimo anno debutterà in Formula 1 con la Toro Rosso, pur non essendo ancora maggiorenne. Ha già provato la STR9 nelle prove libere del venerdì mattina ed ha stupito per calma e padronanza del mezzo. Ma Max Verstappen non è solo un predestinato che viene da una famiglia di corridori. È anche un ragazzo con interessi molto, molto normali, che racconta in questa intervista…

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Domanda: Tuo nonno, tuo zio, tua mamma e anche tuo papà, naturalmente, hanno tutti trascorsi da piloti: fino a che punto la tua passione per il Motorsport arriva da loro?

Max Verstappen: “Sono cresciuto sempre circondato da questo mondo, ma è stata una mia decisione quella di correre. Quando avevo 4 anni ho visto un bambino, persino più piccolo di me, che guidava un go-kart. Volevo farlo anch’io. All’inizio mio padre non mi lasciò provare, ma ho continuato ad insistere e alla fine ho iniziato a quattro anni e mezzo”.

D: Tuo padre Jos ha corso in Formula 1 dal 1994 al 2003: eri molto giovane, ma c’è una gara in particolare che ricordi?

MV: “Credo intorno al 2000, 2001, quando correva con la Arrows. Il più delle volte lo guardavo da casa. A volte però c’ero anch’io nel paddock, e giocavo e correvo tutto intorno”.

D: Qual è il consiglio più prezioso che hai ricevuto da tuo padre?

MV: Probabilmente, ‘fai del tuo meglio in pista e stai tranquillo. E per quanto riguarda quello che dicono i giornali, semplicemente non dare ascolto a nulla e non leggere nulla’”.

D: Qual è il tuo genere musicale preferito?

MV: “Direi pop. Ma non credo di avere una band o una canzone preferita”.

D: Ti piacciono i videogiochi? Quale genere preferisci?

MV: “Principalmente i giochi di corse, specialmente qualche anno fa, quando avevo un po’ più di tempo libero. I videogame di Formula 1 sono i miei preferiti, ma le migliori sfide con mio padre le ho avute con quelli della MotoGp. Giocavamo uno contro l’altro quando avevo 6 o 7 anni. Poi, è diventato troppo lento per me!”

D: E parlando di cinema? C’è un film, un attore o un genere che preferisci?

MV: “Quando ero più piccolo l’Uomo Ragno era il mio eroe cinematografico preferito. Mi piace davvero l’idea di poter volare. Li ho visti tutti: i primi tre con Toby Maguire e gli altri due con Andrew Garfield. In un certo senso preferivo la prima saga, ma la seconda ha grafiche e scenografia migliori”.

D: Se non fossi stato un pilota di monoposto, quale altra carriera avrebbe fatto al caso tuo?

MV: “Credo le corse sulle moto. Se non avessi cominciato con i go-kart, avrei iniziato con le due ruote. Avevo una mini-moto e mi divertivo tantissimo. Al momento il mio pilota preferito è Mark Marquez: sta facendo grandi cose con la sua moto”.

D: Hai una ragazza?

MV: “Si! Anche lei viene da una famiglia di piloti, quindi conosce questo mondo”.

D: E la scuola? Qual era la tua materia preferita? I momenti più divertenti che hai avuto con i tuoi compagni di classe?

MV: “A dire il vero non mi piaceva troppo la scuola. Probabilmente l’ora di ginnastica era il momento che preferivo. Per quanto riguarda i momenti più divertenti, non posso dimenticarmi quando a scuola c’era la “Giornata della Frutta”. Un giorno al mese, nella mia scuola in Belgio, ci davano un sacco di frutta. Una volta abbiamo cominciato a scherzare, e ho lanciato un frutto contro un mio compagno, e gli si è letteralmente spiaccicato in faccia, sporcando tutta la classe!”

D: Hai guidato la STR9 un paio di volte: come descriveresti questa esperienza a qualcuno, un tuo amico, un ragazzo della tua età?

MV: “Va veloce, amico.. più veloce delle montagne russe. All’inizio, quando ci sali, non riesci a tenere gli occhi aperti, specialmente quando freni. Quando prendi la curva, senti che la macchina continua ad andare.. che non si ferma. Normalmente, quando scali di marcia con una macchina normale, senti la potenza del motore che scende, ma qui la senti continuare ad accelerare”.

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