L’interesse per la F1 cala a picco. Ma la pay-tv resiste

Il pubblico globale è sempre più in calo e le televisioni free-to-air non ce la fanno a sostenere gli altissimi costi per trasmettere le gare. Così, mentre la F1 continua sempre più a sparire dalla TV pubblica, la Pay-Tv resiste.

Scintille f1

La Formula 1 è in crisi e, questa volta, non stiamo parlando dei bilanci dei team. Dati alla mano, il Circus perde interesse a livello globale e le televisioni iniziano a perdere colpi. Il trend degli ascolti è in netto calo da anni: il pubblico è passato dall’essere vicino al miliardo a metà degli anni novanta, fino a scendere ai 515 milioni del 2012 e a 500 nel 2012, registrando inoltre un calo complessivo di 50 milioni di spettatori nel 2013.

In Cina è saltata la copertura della CCTV, mentre in Francia è arrivata la Pay-TV a fare da padrona. In Italia e Inghilterra c’è una divisione tra pay-tv e free-to-air e, adesso, tocca anche alla Germania. La RTL, la tv tedesca che da oltre 20 anni trasmette in chiaro le gare del Mondiale di Formula 1, ha registrato una perdita media di oltre 1 milione di telespettatori a gara, segnando uno dei peggiori risultati dal 1993 ad oggi.  Matthias Bolhofer, portavoce di RTL, ha spiegato che: “Le Formula Uno ci ha sempre permesso di registrare uno share medio di oltre il 30% a gara, mentre quest’anno è stato difficile solo avvicinarlo. Il calo degli ascolti insieme alle prospettive future negative porterà ad una revisione degli accordi contrattuali con Ecclestone”. E non c’è da sorprendersi. RTL, così come le altre TV, spende oltre cinquanta milioni di euro per poter acquistare i diritti di trasmissione delle gare. Un costo molto alto che, tenendo conto della situazione in cui versa il Circus, diventa difficile da affrontare.

Neanche il dominio di Mercedes, dunque, ha salvato gli ascolti in Germania. E dal 2015, anche i tedeschi saranno obbligati a sottoscrivere un abbonamento a Sky Deutschland che, invece, continuerà a trasmettere le gare come fa da dieci anni a questa parte. La decisione di RTL taglia indirettamente le gambe anche a molti italiani che, sfruttando la piattaforma satellitare, erano riusciti a sintonizzarsi sul canale tedesco e ovviare al salasso della Pay-Tv per seguire la propria passione.

Stando ad una recente indagine di un noto portale di comparazione multi-comparto, che confronta anche le tariffe della pay-tv, oltre 7 telespettatori su 10 trovano ingiusto dover pagare per seguire le proprie passioni sportive.

I dati della ricerca sono interessanti: l’88% di chi non vuole abbonarsi si arrangia come può, spesso guardando gli eventi direttamente in streaming. Il 51% degli intervistati ammette di accontentarsi della programmazione in chiaro, anche se ridotta. Ma c’è una grande fetta che, pur non potendosi permettere l’abbonamento, ricorrono alla pay-tv in prestito, ossia si reca a casa di un amico o in un luogo pubblico che trasmette l’evento, approfittando così di abbonamenti altrui. La nota curiosa è che solo il 3% degli intervistati ha ammesso di voler abbonarsi per seguire la propria passione, unendosi così al 12% di “fortunati” che sono già abbonati

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