Todt: “La Ferrari? Come una persona stanca, non malata”

In una intervista concessa a RaiNews24, Jean Todt analizza la difficile situazione Ferrari in questi mesi di “rivoluzione”.

Jean Todt 2014

Jean Todt – insieme a Ross Brawn, Rory Byrne e Michael Schumacher – è rimasto nell’immaginario collettivo come l’unico team principal a far funzionare le cose a Maranello. In effetti, molte persone che hanno avuto l’onore di lavorare per il Cavallino Rampante in quei tempi ricordano il francese come un perfetto Napoleone Bonaparte, 24 ore al giorno a servizio della Ferrari.

In una intervista rilasciata a RaiNews24, Jean Todt – oggi Presidente della FIA – ha espresso il suo parere sulla complicata situazione che si vive in Via Abetone Inferiore in questi mesi di rivoluzione. Da aprile a oggi, la Scuderia ha cambiato totalmente volto, lasciando andare Stefano Domenicali, il Presidente Montezemolo, il motorista Luca Marmorini, Marco Mattiacci, il pilota di punta Fernando Alonso e, a breve, anche due tecnici di rilievo come Tombaziz e Fry.

Il collega della RAI, Marco Franzelli, gli ha chiesto se si aspettava tutto ciò e Todt ha risposto: “La Ferrari esercita un fascino sull’automobilismo a livello mondiale e ancor di più in Italia. C’è una certa emotività e questo parte del bello della Ferrari, ma ogni tanto questo fascino fa anche prendere decisioni che sono più drastiche rispetto a quello che potrebbe succedere in altre squadre”.

Secondo il Presidente della FIA, la Ferrari non deve avere fretta di cambiare: “In questo momento, la Scuderia ha bisogno di essere analizzata nel dettaglio e, alla luce di questa analisi, deve ricevere delle proposte per migliorare ma, a mio parere, senza rivoluzionare la situazione. La Ferrari di adesso è come una persona un po’ stanca che va dal dottore. Ma non è malata, è da analizzare. Non userei la parola malata, perché la trovo esagerata. Perché vincere fa parte della storia della Ferrari, ma non sempre si può vincere. Ai tempi in cui ero in squadra, tutti chiedevano quando saremmo tornati in alto. Quando poi abbiamo iniziato a vincere, tutti dicevano ‘Siamo stanci di vedere la Ferrari vincere sempre perché si sa il risultato ancora prima della gara’. Dunque, non si può mai soddisfare tutti, né in uno ne in un altro senso”.

Todt analizza anche la nuova triade chiamata a risollevare le sorti di Maranello, partendo dal Presidente Sergio Marchionne: “Un gran lavoratore, molto intelligente, è una persona molto in gamba. Può solo risultare positivo e stimolante collaborare con un uomo che arriva con delle proposte nuove e costruttive”. Sul nuovo team principal – Maurizio Arrivabene – Todt spente belle parole: “E’ un personaggio carismatico, molto affezionato alla Ferrari. Mi ricordo quando sono arrivato alla Ferrari, lui era già il rappresentante del nostro sponsor principale. Ma la Ferrari di oggi credo sia in una situazione migliore rispetto a quella che ho trovato nel 1993, quando non riusciva a entrare in zona punti e la situazione era notevolmente peggiore rispetto a oggi”.

Infine, un giudizio su Sebastian Vettel: “Non può che essere un punto di riferimento per la squadra. Anche lui è un personaggio carismatico, uno dei migliori piloti in Formula 1. Freddo, un gran professionista dalle grandi qualità”, ha concluso il manager francese.

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