Marchionne: “Sarà un 2015 in salita, ma recupereremo”

Il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, è intervenuto all’Automotive News World Congress a Detroit in merito allo sviluppo della monoposto per la prossima stagione, a sua detta partito tardi, ma con buoni margini di miglioramento, anche grazie allo scongelamento della power unit e ai grandi cambiamenti che hanno investito la scuderia di Maranello nell’ultimo anno, necessari per mantenere intatto il prestigio dell’iconico brand nel mondo.

Sergio Marchionne

Per la Ferrari il 2014 è stato un vero e proprio annus horribilis: nella stagione appena trascorsa, infatti, i due alfieri della scuderia di Maranello, Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, non sono mai riusciti a salire sul gradino più alto del podio. La Rossa non concludeva una stagione a secco di vittorie da oltre vent’anni: bisogna infatti risalire al 1993 per trovare una coppia di piloti, Jean Alesi e Gerhard Berger, giunta alla fine del campionato senza collezionare un successo in gara.

Sergio Marchionne, presidente della scuderia di Maranello, intervenuto all’Automotive News World Congress in corso a Detroit, ha spiegato come stagioni disastrose come quella passata possano danneggiare l’immagine del brand Ferrari anche sul versante delle vetture da strada: “Gli affari vanno alla grande, ma il cuore pulsante della popolarità del marchio Ferrari sta nell’essere vincenti in Formula 1. Se si commettono errori in questo ambito, se non si è competitivi, si rischia che questi insuccessi abbiano un influsso negativo sulla percezione del brand”, ha spiegato Marchionne.

Sono stati proprio i risultati negativi e il timore di perdere prestigio a rendere necessari i radicali rinnovamenti occorsi nell’ultimo anno a Maranello: “Era necessario cambiare; Luca Cordero di Montezemolo è stato fantastico nei suoi 23 anni da leader in Ferrari, ma non si vince un campionato dal 2008. La travagliatissima stagione 2014 è la dimostrazione di come a volte con il passare del tempo le organizzazioni di successo si adagino sugli allori e diventino pigre. Era ora di voltare pagina”, ha puntualizzato il presidente della Rossa.

Alla Ferrari, però, non basteranno solo i grandi mutamenti all’interno del team per tornare al successo, e Marchionne ne è perfettamente consapevole. Un aiuto potrebbe anche venire dallo “scongelamento” dello sviluppo della power unit, che potrebbe agevolare la scuderia di Maranello nel sopperire al ritardo nella progettazione della monoposto per il 2015, ammesso anche dallo stesso presidente della Ferrari: “Abbiamo iniziato tardi lo sviluppo della vettura per il 2015, ma possiamo apportare modifiche al propulsore durante la stagione, per cui il campionato che ci aspetta si prospetta molto interessante. Penso che la nostro monoposto migliorerà nel corso dell’anno”, ha dichiarato Marchionne.

Marchionne ha poi spiegato come a suo parere ci siano due figure chiave per il progesso futuro della Ferrari: il nuovo team principal, Maurizio Arrivabene, e il direttore tecnico, James Allison: “Abbiamo un uomo nuovo in squadra che lavora da tantissimo tempo nel mondo delle corse: si tratta di Maurizio Arrivabene, che si è già buttato a capofitto nel suo delicato ruolo. Allison, che si occupa di supervisionare la parte tecnica, completa il team”, ha spiegato Marchionne. Sicuramente i tifosi della Rossa di Maranello si augurano che Arrivabene ed Allison ripaghino la fiducia riposta nei loro confronti da Marchionne, riportando la scuderia italiana al vertice.

 

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