La Ferrari chiama ad una rivoluzione concettuale della F1

Maurizio Arrivabene, Team Principal della Ferrari, approfitta delle recenti dichiarazioni di Niki Lauda per rilanciare un argomento molto caro: alla F1 serve una rivoluzione, non un’evoluzione.

Kimi Raikkonen - Monaco 2014

Sul tavolo dello Strategy Group, da qualche settimana, c’è una proposta concreta per riportare alla ribalta il grande Circus. Si parla di auto sempre più potenti, con oltre 1000 cavalli, e ruote posteriori più larghe.

Oggi è stato Niki Lauda a chiamare a gran voce una evoluzione concettuale della Formula 1. L’ex pilota austriaco ha dichiarato: “Attualmente, rischiamo di far allontanare gli appassionati, perché la F1 è diventata poco attraente. Le vetture che vorrei dovrebbero avere più di 1000 cavalli, oltre che a pneumatici larghi. La tecnologia ibrida deve rimanere, ma deve offrire più potenza. E questo è facilmente raggiungibile se togliamo il limite sul flusso del carburante. Le vetture attuali possono essere guidate senza problemi da qualsiasi pilota di GP2 o F3, i quali possono facilmente correre senza prendere troppi rischi, mentre tempo fa i giovani erano davvero preoccupati dalla velocità, dalla potenza della frenata, dal carico aerodinamico o di un incidente a 300 km/. Oggi si può guidare una macchina di F1 come una vettura stradale”.

A fare eco a Niki Lauda è Maurizio Arrivabene, Team Principal della Ferrari che, tramite il sito ufficiale della Scuderia, ammette: “Condivido con Niki l’esigenza di spettacolarizzare la Formula 1: penso che il rischio da lui evocato di perdere tifosi sia, purtroppo, già una realtà. Anch’io nel 2017 vorrei vedere monoposto che conquistino gli appassionati, più vicine alla gente, esteticamente più belle, magari con un sound in grado di far venire i capelli dritti ad un gruppo di heavy metal: come ai tempi in cui Niki era un pilota e io un appassionato tifoso con tanto di biglietto prato…Credo però che per tutto questo sia necessaria una vera rivoluzione e non una semplice evoluzione: servono cambiamenti significativi e radicali. Mi riferisco a più potenza, più velocità, non necessariamente utilizzando serbatoi più grandi, ma certamente operando una riduzione di costi su quelle componenti che, per il pubblico, sono di scarso interesse”.

Il nuovo Responsabile della Gestione Sportiva del Cavallino Rampante torna sull’argomento già proposto poco prima di Natale, ossia quello di portare la Formula Uno più vicina alla gente. “Essere più vicini alla gente, inoltre, significa portare la F.1 tra la gente, magari tenendo la conferenza stampa FIA e la presentazione di piloti e squadra al giovedì prima dei GP in ambienti pubblici e non nei circuiti. Le città che ospitano le gare potrebbero, così, diventare lo scenario per la presentazione di piloti e vetture, creando un evento. Sostengo da tempo che i veri concorrenti della F.1, intesa come spettacolo, oggi siano le varie forme di intrattenimento e, non ultimi, i contenuti offerti dalla rete, compresi i videogiochi a tema. Dipende da noi offrire uno sport migliore, scaricando al più presto il nuovo format della F.1: quanto siamo intenzionati a farlo?So che non è prassi né consuetudine, ma un sondaggio globale in rete e attraverso i fruitori delle TV ci darebbe veramente un’idea di ciò che vuole la gente: del resto, anche nel settore dello sport entertainment, dovrebbero essere i trend della domanda a guidare l’offerta”.

Il tema e caldo e la volontà di cambiare sembra esserci da più parti. Il 2017, a quanto pare, potrebbe essere l’anno buono per la prossima rivoluzione tecnica in F1.

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