Il debutto da sogno di Vettel: “Sono ferrarista da sempre”

Il pilota tedesco non riesce a trattenere l’entusiasmo per il primo podio in carriera con la Scuderia.

G.P. AUSTRALIA F1/2015

L’amore è anche questo, archiviare una vita di trionfi (39) e podi (67) con la Red Bull per tornare “esordiente” e godere come un matto per un mero terzo posto. “Sul podio ho sentito lo stesso sapore della vittoria, e poi tutte quelle bandiere per noi…è difficile spiegare cosa significhi correre col Cavallino sul volante”.

Vettel ha sorpreso tutti, tifosi e addetti ai lavori; a colpire non è solo l’ormai appurata dedizione con cui ha sposato la causa Ferrari, ma anche la tranquillità con cui si approccia al lavoro e la serenità che trasmette. Sempre sorridente, ottimista, serafico. La sensazione è quella di un fuoriclasse calmo, pronto ad intraprendere con entusiasmo un lungo viaggio tinto di rosso.

“Sono sempre stato tifoso della Ferrari, ma prima non potevo dirlo, ora si finalmente” così l’urlo liberatorio di chi impugna il “piatto” del terzo gradino del podio con orgoglio e senso di appartenenza. E‘ un legame mentale, maledettamente evocativo, quello che lega Sebastian e Maranello. Gli occhi del tedeschino brillano da quando ha indossato la nuova tuta. Perché Vettel non rinnega un passato da dominatore – molto bibitaro, molto ovattato – ma sa che questo è il salto di qualità definitivo a livello di carriera. E’ il passo da fenomeno coccolato a leader carismatico.

Sono arrivato in Ferrari al momento giusto…ne sono certo” continua a ripetere, tra un abbraccio ad Adami (ingegnere di pista) ed uno ad Arrivabene, il team principal con cui ha già instaurato un rapporto sanguigno, genuino. In certe immagini, per qualche istante, si rivede quella Ferrari “unita” che fece la fortuna della gestione Todt.

Un Vettel talmente di buon umore da concedersi un bel siparietto con Rosberg, reo di aver affermato di voler vedere una Ferrari più vicina per lo spettacolo; “Dici davvero Nico? Allora venerdì in Malesia vengo al vostro briefing, così possiamo dare un’occhiata…”

La Rossa prima di rivedere la monoposto aveva bisogno di uno stimolo dall’esterno, di un pilota che (ri)trasmettesse entusiasmo ad un gruppo depresso da anni di sconfitte. E Vettel l’ha ripagata nel modo migliore, con una grande gara e con quel messaggio in italiano da spedire via radio alla prima occasione buona. Che, per fortuna, è arrivata subito.

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