Honda, Arai: “L’obiettivo per il 2015 è vincere una gara”

Nonostante il disastroso weekend in quel di Melbourne, il responsabile di Honda Motorsport, Yasuhisa Arai, si mostra ottimista: l’obiettivo della McLaren-Honda per la stagione appena cominciata rimane quello di salire sul gradino più alto del podio.

mclaren-honda-alonso

Diciassettesimo e diciottesimo posto in qualifica per Button e Magnussen, ritiro durante l’out lap per Magnussen, arrivo al traguardo da fanalino di coda della classifica per Button, circa quattro secondi di distacco dalla Mercedes sul passo gara: l’inizio di questa stagione 2015 per la McLaren-Honda è stato decisamente disastroso, complice la necessità di usare in Australia una power unit depotenziata per impedire il surriscaldamento della MGU-K e ridurre – invano – il conseguente rischio di rottura del propulsore.

Ci sarebbero tutti gli estremi perché in McLaren-Honda regnasse lo sconforto; eppure, almeno di facciata, la Honda vuole mostrare dell’ottimismo circa il prosieguo della stagione. Secondo Yasuhisa Arai, responsabile della divisione motorsport di Honda, l’obiettivo di quest’anno rimane salire almeno una volta sul gradino più alto del podio. “Mi chiedete quando riusciremo a vincere una gara? Ovviamente vogliamo centrare questo risultato nel 2015”; queste le parole di Arai, raccolte dai colleghi di Autosport.

Honda non ha raggiunto il primo obiettivo prefissato per questo nuovo capitolo della propria avventura in Formula 1: riuscire a portare in pista alla prima gara dell’anno un propulsore maturo. Com’è potuto succedere? “Non cambiamo le nostre mete in corsa, solitamente, ma durante l’inverno i problemi sono spuntati a frotte uno dopo l’altro, come in un videogioco. I vari grattacapi occorsi in quei mesi ci hanno impedito di centrare il risultato sperato. Non abbiamo intenzione, però, di cambiare il resto dei piani: l’intento è quello di vincere una gara nel 2015”, ha spiegato Arai.

Raggiungere un traguardo ambizioso come questo è un compito decisamente arduo, e Honda, a differenza dei rivali, non può contare su scuderie clienti per ottenere un maggior numero di dati e cercare così di risolvere i problemi in modo rapido. Secondo Arai, però, il fatto di fornire il propulsore ad un solo team non renderà più difficile la strada verso l’efficienza della power unit: “Non credo che collaborare con altre scuderie sarebbe utile. Lavoriamo solo con McLaren, unendo le forze reciproche. Abbiamo già abbastanza informazioni per sviluppare il propulsore, non ce ne servono altre. L’esperienza della McLaren e di due campioni del mondo come Fernando Alonso e Jenson Button ci basta”, ha puntualizzato Arai.

Lascia un commento