Pagelle Gp Bahrain: Hamilton gongola, Raikkonen show!

Il Gp del Bahrain conferma le gerarchie di inizio stagione: Hamilton è un lampo nel deserto, ma il vero “one man show” è il finlandese della Ferrari, capace di strappare una gloriosa piazza d’onore con un finale di gara da urlo…

GP BAHRAIN F1/2015

Lewis Hamilton 10 e lode Dopo l’ennesimo capolavoro getta la maschera e ammette che il terzo mondiale in carriera è nelle sue mani. Demolisce Rosberg, riducendolo ormai al ruolo di mero scudiero. Sfrutta al massimo la W06, mettendoci anche del suo; Lewis a Sakhir fa la differenza in qualifica e “legge” alla perfezione la gara, rispettando monoposto e gomme da vero campione navigato. Sono lontani i tempi del pilota impulsivo e dei bloccaggi in staccata…Terza perla stagionale, trentaseiesimo assolo in carriera. MATURO

Kimi Raikkonen 9,5 Non si esalta, ma esalta. Non si emoziona, ma emoziona. Generoso, tambureggiante, concentrato. E’ un Kimi impeccabile quando deve pedalare con le gomme medie, implacabile e chirurgico quando si tratta di mettere a ferro e fuoco la pista, attaccando a testa bassa e recuperando secoli sulle due Mercedes con una progressione di giri veloci che è marchio di fabbrica. Kimi fa scintille in Bahrain, risponde in pista ai (soliti) critici, anela la Ferrari e torna sul podio. Il secondo posto più dolce di sempre, con la ciliegina del giro più veloce. MERAVIGLIA

Nico Rosberg 8,5 Riscatta la mesta qualifica con una gara convincente, sbarazzina, illuminata. E’ un Rosberg in forma, che lotta come un ossesso, coltivando l’impossibile sogno di andare a prendere l’incubo Hamilton. Non bastano il sorpasso su Raikkonen e i tre (!) su Vettel. Nico però è fragile, si innervosisce per la furente rimonta di Kimi, va lungo a causa di un problema ai freni e perde il secondo posto. Il mondiale è già una chimera. ONORE DELLE ARMI

Valtteri Bottas 7,5 Lesto e “cattivo” ad intrufolarsi in spazi che non competono – per competitività – all’attuale FW37; ma lui è lì, costante nei tempi e autore di una gara da onesta e concreta top five, nobilitata da un quarto posto che è tanta roba, sopratutto per come arriva, ovvero mandando al manicomio un impotente Vettel, incapace di prendere la scia ad un motore che spinge assai. BEL RISULTATO

Sebastian Vettel 5,5 Ci può stare che dopo incanto e numeri divini, gare perfette e (già) una vittoria – e che vittoria! – Seb marchi un po’ visita, cannando un GP dove non entra mai in partita, litigando con una vettura che non “sente” e sbagliando tre volte (due lunghi e un largo) in momenti cruciali. Resta la gran qualifica, la buona partenza, la voglia di reagire e l’onesta autocritica. UMANO

Daniel Ricciardo 7 Fa corsa a sè, in una landa mestamente desolata, sfruttando i problemi avuti da Felipe Massa per finire tra i primi sei, con il motore che va in fumo sul traguardo. Di più non può fare, è bravo a tenere botta in una situazione di smobilitazione generale. CORRE CON LA TESTA

Romain Grosjean 7 Il francese finisce ancora settimo, sfruttando al massimo una indecifrabile Lotus. Ottimo lo spunto al semaforo verde, bravo nel duello ravvicinato con Hulkenberg. Surclassa facilmente Maldonado, tenendo da solo in piedi la baracca. LA LOTUS RINGRAZIA

Sergio Perez 7,5 A Checo questa pista garba parecchio, non a caso l’anno scorso finì a podio, ma era un’altra Force India. In questa edizione si difende alla grande con una vettura in forte ritardo tecnico, portando a casa un ottavo posto dopo aver lottato strenuamente con Massa e con entrambe le Sauber. GARONE

Daniil Kvyat 6,5 Riscatta con una gara determinata una qualifica irriconoscibile, dove si ferma in Q1 e accusa il team di non avergli dato una buona auto. Dal diciassettesimo posto risale la china, riuscendo a trovare un insperato feeling con la RB11 che lo salva da critiche che sarebbero state rovinose. VIVO

Felipe Massa 7 Problemi elettrici lo costringono a partire dalla pit-lane, trasformando il suo Bahrain in una lunga rincorsa, culminata con la conquista di un punticino con tanto di sorpasso ai danni dell’indigesto ex compagno Fernando Alonso. Una piccola soddisfazione in una giornata difficile. PUGNACE

Fernando Alonso 8 Riuscire ad andare in Q2 con la MP4-30 è già di per se una mezza impresa, se poi ci mettiamo che corre per larghi tratti in zona punti, lottando alla pari con vetture superiori (tenendosi sul traguardo dietro le due Sauber) e raccogliendo un incoraggiante undicesimo posto, il quadro che ne deriva è quello del solito irriducibile Nando. MASTINO

Felipe Nasr 6,5 Bella gara del bravo pilota brasiliano, che si segnala per alcuni duelli pista, dove ha tenuto giù il piede, perdendo il lungo derby con Massa nonostante l’avesse passato in pista con una bella azione. Fuori dalla zona punti per qualche inconveniente tecnico che l’ha rallentato. BAGARRE

Nico Hulkenberg 5 Bravissimo in qualifica, dove afferra un’incredibile quarta fila, ma assente in gara perso com’è tra mille problemi alle gomme, che non riesce a gestire con la stessa delicatezza di Perez. DELUDE

Marcus Ericsson 6,5 I meccanici Sauber (a causa di un problema all’anteriore sinistra) gli rovinano una grande gara con un pit-stop inziato a Sakhir e finito quasi alla viglia del GP di Spagna. Poteva finire in zona punti. PECCATO

Carlos Sainz 5 Molto bene in qualifica, nono, ma la gara è un piccolo calvario: prima la penalità sciocca per essere andato troppo veloce in uscita dai box nel giro di schieramento in griglia, poi il ritiro per le solite noie tecniche. GIORNATA NO

Max Verstappen 5 Fermato – per motivi precauzionali – dai box durante una gara a dir poco anonima. Ma non può stupire sempre; troppo giovane per chiedergli di essere consistente ogni domenica. Il problema della STR non è certo lui, ma il motore Renault. NON AL MAX

Pastor Maldonado 6 Mai una gioia, ne una giornata di lavoro “normale”. Dalle prove ufficiali, nelle quali si ferma in Q1 a causa di un calo di potenza, alla gara corsa – stranamente – con senno e raziocinio, fino ad una sosta ai box che è una pausa pranzo. Torna in pista, ma ad onor di firma. SFORTUNATO

Will Stevens 7 Il pilotino inglese rifila ben 1″ in qualifica al collega di scuderia Merhi, e lo lascia dietro di quasi un giro in gara, riuscendo a finire doppiato di soli due giri. Non male con la (non) monoposto Manor. BRAVO

Roberto Merhi 6 Pilota a gettone, confermato gara dopo gara, non certo la situazione ideale per correre e dare il meglio. Vede il traguardo, e questo gli vale la sufficienza, ma non vede mai Stevens. LE PRENDE

Gp del Bahrain 7 La gara parte che pare un Lazzaretto, con Button out, Sainz penalizzato e Massa dalla pit-lane. L’azione in pista non manca a centro gruppo, con tanti sorpassi e lotte intestine. Davanti è una corsa tirata, giro dopo giro, con i primi quattro che si marcano a vicenda. La rincorsa finale di Raikkonen aggiunge pepe ad una gara comunque godibile.

Muretto Ferrari 7 Tante e troppe volte sotto la lente di ingradimento per scelte bizzarre, stavolta gli strateghi del Cavallino indovinano le mosse giuste. Coraggiosi a diversificare le strategie dei piloti, per darsi una chance in più contro l’imprendibile Mercedes. Bravi a “puntare” sulla guida dolce di Kimi, cucendogli addosso una strategia perfetta, che ha ricordato le belle gare che il finnico disputava con la Lotus. Menzione speciale per i meccanici (8) capaci di attuare un cambio gomme in  2.3sec.

Bernie Ecclestone 3 Continua la sua lotta, figlia del dio denaro, contro i GP europei, asserendo che le condizioni per ospitare la F1 sono uguali per tutti e minacciando di sostituire Monza con l’Azerbaigian (GP di BAKU). Insomma, nella testa di Bernie, Baku vale il tempio dell’automobilismo. Per non parlare poi del patto d’acciaio con Mateschitz per cambiar le regole (sui motori soprattutto). Una guerra contro i mulini al vento mentre Mercedes e Ferrari fanno spettacolo. INADEGUATO

Le scintille 9 Ma quant’è stato bello vedere le Formula 1 fare scintille in fondo al rettilineo?

Lascia un commento