Codice a barre, la carta d’identità delle Pirelli PZero

La Formula 1, esattamente tra sette giorni, tornerà in pista per il Gran Premio del Belgio. La lunga pausa estiva sta per diventare un lontano ricordo e tutto il circus è in fermento per preparare la trasferta belga e quella italiana, che arriverà subito dopo Spa Francorchamps.

Anche Pirelli è già all’opera in vista della doppia trasferta, dove le squadre utilizzeranno i compound più duri della gamma PZero. Un lavoro, quello della società italiana, spesso nell’ombra ma di fondamentale importanza. Pirelli porta circa 1.800 pneumatici ad ogni evento, ma il destino di queste gomme è segnato ancor prima di arrivare in circuito. Il ciclo di produzione, infatti, inizia molto tempo prima dell’evento.

Gli pneumatici motorsport di Pirelli vengono prodotti a Izmit, vicino Istanbul, in uno dei stabilimenti high tech per il motorsport. Ad ogni pneumatico viene assegnato un codice a barre dalla FIA, una sorta di carta d’identità della gomma, incorporato saldamente nella struttura durante il processo di vulcanizzazione, in modo tale da non poter essere scambiato. In questo modo, ogni gomma risulta tracciabile durante tutto il weekend attraverso il Racing Tyre System di Pirelli.

Per le gare europee, le gomme vengono prima trasportate al centro logistico e di distribuzione a Didcot, nel Regno Unito. Una volta lì, un funzionario della Federazione riceve un elenco di codici a barre, relativi alle gomme che verranno poi utilizzate per il GP successivo. A quel punto, la FIA assegna alle squadre, in modo del tutto casuale, i codici a barre e, quindi, gli pneumatici. Pirelli è completamente esclusa da questo processo di assegnazione, in modo tale che l’azienda garantisca assoluta imparzialità nell’allocazione degli pneumatici per le squadre. A questo si aggiunge un rigoroso processo di controllo di qualità, effettuato a Izmit, che assicura che tutti gli pneumatici che escono dalla fabbrica turca siano identici tra loro.

Cinque giorni prima del Gran Premio, i fitter iniziano a montare gli pneumatici sui cerchi. Un fitter esperto impiega mediamente 2,5 minuti pre montare uno pneumatico, ma per montarli tutti sono necessari due giorni di lavoro. Le gomme restano comunque ai Team e spetta loro portarle ai fitter di Pirelli per il montaggio.

Durante il weekend, come da regolamento, le squadre devono riconsegnare un set di gomme slick più dure dopo la prima sessione di prove; un set di gomme più morbide e un set di gomme più dure deve essere consegnato prima dell’inizio della terza sessione di libere. Infine, un ulteriore set di morbide e uno di dure deve poi essere restituito prima dell’inizio delle qualifiche. Ciò significa che ogni pilota ha sei set di gomme da asciutto – tre per ogni mescola – a disposizione per qualifica e gara.

Dopo il Gran Premio, tutti gli pneumatici rimanenti – sia usati che quelli nuovi – vengono tolti dai cerchi e riportati a Didcot. Una volta lì, gli pneumatici vengono portati in un impianto specializzato dove vengono triturati e poi bruciati a temperature molto elevate, al fine di produrre combustibile per cementifici. Il materiale prodotto in questo processo può essere utilizzato anche per superfici stradali o altre applicazioni industriali.

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