Ecclestone e il tubetto di dentifricio

La soprannominarono “il tubetto di dentifricio”, è già da una nomea del genere è facile intuire come i risultati ottenuti da quella vettura non furono granché. La Connaught B-type del 1957 venne chiamata in questo modo a causa della forma rialzata della parte posteriore che la faceva somigliare appunto a un tubetto di dentifricio. Ma le curiosità legate a questa vettura non finiscono qui: infatti fu anche l’oggetto della prima di una lunga serie di “affari” che Bernie Ecclestone fece nell’ambiente della Formula 1.

Il telaio numero B3 – appunto il tubetto di dentrificio – dopo aver gareggiato nella mani di Lewis-Evans nel 1957 in gare fuori campionato e Paul Emery al Gp di Monaco, fu acquistata da Bernie Ecclestone, il quale era pilota, ma già intuiva che il suo futuro in quel mondo avrebbe preso una piega ben diversa. Il suo piano era portare la vettura in Australia per la stagione di corse a cavallo dell’inverno europeo, fare qualche corsa e poi venderla al miglior offerente.

La vettura venne affidata a Roy Salvadori e Lewis-Evans nella prova fuori campionato in Nuova Zelanda sul circuito di Ardmore nel Gennaio 1958. Nessuno però si fece avanti per acquistare la vettura, e così Bernie Ecclestone dovette rientrare in Europa con la monoposto invenduta al seguito.

Nella stagione seguente la Connaught B-type telaio numero B3 fece la sua apparizione al Gp di Monaco del 1958 nelle mani dello stesso Ecclestone, con risultati decisamente deludenti. Le storie di Ecclestone come pilota e del “tubetto di dentrificio” si fermarono con la non qualificazione a quel Gp di Montecarlo, quella di Ecclestone come team manager e affarista era solo agli inizi.

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