Singapore: McLaren arranca, Lewis in crash

Ferrari e Red Bull una spanna sopra tutti. McLaren arranca, Hamilton peggio: colleziona un altro ritiro dopo quello di Monza, ed il Campionato si allontana. Fatale un contatto con Webber che non gli lascia spazio, lo sperona e lo elimina dalla contesa, ma non arriva nessuna sanzione.
È così Hamilton, nervoso e sconsolato, l’unico dei cinque top driver, ancora in corsa per il titolo mondiale, a rimanere a 0 punti dopo il Gp di Singapore.

Sono tuttavia ancora 182 i punti dell’anglo-caraibico. 1 punto più di Vettel, e 5 più del compagno di squadra, Button. Per Whitmarsh la squadra dovrà riavvicinarsi al vertice. “Lewis –ha affermato il Team Principal- è stato sfortunato sul contatto con Webber, ma sono le corse. Mark è stato invece fortunato due volte: prima con la scelta della sua strategia di cambiare subito le gomme (durante la prima safety car ndr); poi con l’incidente contro Hamilton”.

Succede tutto al 36esimo giro, quando i protagonisti stanno già affrontando il secondo stint dopo l’unico pit-stop. La safety car è appena rientrata ai box, dopo il suo secondo intervento. La ripartenza dà uno scossone decisivo alla gara. Complicati i doppiaggi per i battistrada, come di norma per un circuito cittadino. Webber si attarda e Lewis, alle sue spalle, ne approfitta. Ne segue la scia e lo passa di potenza. Oltre mezza macchina di vantaggio per la McLaren che si trova però sul lato sbagliato della curva (a sinistra). Webber non molla, non lascia spazio e decide di rischiare. Poteva costargli caro. Rimane all’interno e sperona Hamilton. Per l’australiano la gara prosegue: non riporta alcun danno, anche se dichiarerà che da lì in poi soffrirà una forte vibrazione. Per l’inglese la gara finisce. I commissari comunicano che le auto sono sotto investigazione, ma non arriva alcuna sanzione per Webber, come qualcuno pensava. Il contatto viene quindi considerato come un normale incidente di gara: Webber la fa franca, con una manovra certamente non stupida, bensì scaltra ed in parte scorretta.

Ma c’è forse qualcos’altro che si può rimproverare alla McLaren: la scelta di non anticipare il pit-stop di Hamilton rispetto a Webber. Prima della sosta era infatti abbastanza chiaro come il pilota delle Frecce d’Argento inglesi girasse molto più lento rispetto a Webber. 1 secondo e mezzo, 1 secondo e 8 decimi al giro: di tanto Hamilton è più lento di Webber. Le gomme deteriorate non gli consentono di fare meglio, mentre l’australiano vola, grazie alla gentilezza della sua RB6 con gli pneumatici. Pit stop ritardato significherà rientrare dietro all’arrembante Webber. Poi il crash vanifica tutto.
In casa McLaren sorride solo Button che porta a casa un prezioso quarto posto. Jenson ha provato fino alla fine ad insidiare Webber, ma alla fine si accontenta della quarta piazza. I suoi sono punti importanti, considerando l’inferiorità della monoposto di Woking in questo week-end di Singapore rispetto a Ferrari e Red Bull.

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