Tifosi Ferrari pazzi di super Nando e di…Kubica!

Fernando Alonso e Robert Kubica sono amici, grandi amici tra una chiacchiera, un pasto consumato con calma la sera nel paddock e una partita a carte. E’ un  caso raro in un ambiente come quello delle corse di alto livello fatto di atroci rivalità e forti gelosie, di un egoismo sano e malsano allo stesso tempo, di ambizione, tenacia e prepotenza: il mix individuale per sfondare, per emergere, per vincere. 

Molti tifosi Ferrari vorrebbero vedere questi due amiconi vestire la stessa divisa da lavoro, di colore rosso ovviamente. La platea rossa si è definitivamente convertita ad un ortodosso Matadorismo, pazzi di Fernando, della sua rimonta iridata, del suo modo di correre sempre generoso, romantico, del suo dichiarato affetto per il team Ferrari “il più caldo ed emozionante in cui ho corso, non c’è paragone” ha detto convinto e conscio di scaldare gli animi.

Le due ultimi straripanti vittorie di Alonso, Monza e Singapore, hanno finito di convincere i pochi tifosi Ferrari ancora scettici riguardo le qualità del pilota asturiano. Fernando ormai ha davvero preso per mano la squadra, da Domenicali che è entusiasta dell’applicazione sul lavoro del suo pilota “è come Schumi- ha detto- sempre a Maranello, segue la squadra, velocissimo in pista e serissimo fuori, il miglior pilota in circolazione” ai meccanici felici di lavorare con un trascinatore così carismatico.

Quattro vittorie finora nel primo anno in rosso, 25 in carriera( raggiunti al sesto posto di sempre Niki Lauda e Jim Clark, non due qualsiasi) Alonso è la faccia che ride del presente e del futuro Ferrari, il capitale umano su cui costruire un nuovo corso foriero di successi e soddisfazioni. 

Ma non è nelle corde dei fan del Cavallino rampante accontentarsi e le tante voci del mercato piloti ecco che li portano a sognare quello che sarebbe un vero e proprio dream-team. Super Nando più Robert Kubica, il polacco che guida sempre meglio, senza mai sbagliare, lampi di talento puro per velocità e una incisività da far paura nel corpo a corpo, nei duelli rusticani ruota a ruota da cui non esce mai sconfitto.

E’ la  fame, è l’occhio della tigre di Robert che tocca le corde degli appassionati stanchi forse di vedere  un Massa sempre più scarico e remissivo, privo di quella grinta tutta sua che lo ha contraddistinto nei migliori periodi. Anche a Singapore Kubica ha incantato, riuscendo lì dove nessuno ha osato; ha superato cinque vetture  una dopo l’altra in pochi giri tra muri minacciosi e curve strette su un circuito dove, dicono, è impossibile passare.

Piloti così  in giro ce ne sono davvero pochi, da mettere sotto contratto subito o dal 2012, un’occasione da non farsi scappare; guai quindi a dare importanza ai vari discorsi sulla prima e la seconda guida, sui compagni scomodi, o fratelli coltelli. Il meglio per la miglior scuderia, questo è il desiderio diffuso.

    

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