Irriducibile Schumi “Lavoro per l’ottavo titolo”

Caparbio, ostinato, tenace. Pronto a rialzarsi dopo le sconfitte più dure, ecco un campione che davvero non riesce a porre la parola fine in calce alla propria gloriosa carriera. Come Rocky, anche Michael Schumacher è risalito sul suo “ring” nonostante qualche ruga in più sul viso, decidendo un anno or sono di indossare ancora una volta un casco che attaccato al fatidico chiodo gli pareva probabilmente sprecato.

Certamente quel titolo sfuggitogli di mano all’ultimo nel 2006, con un motore in fumo, a quattro anni di distanza deve risultare ancora alquanto indigesto se il fenomeno di Kerpen afferma convinto “Lottare per il Mondiale è ancora il nostro obiettivo, amo le sfide, tutto il team sta lavorando duramente per raggiungere l’iride. Non è un risultato facile e scontato e per questo ci esalta, siamo determinati a superare le difficoltà e l’anno prossimo faremo un grosso passo avanti. Puntiamo a vincere il campionato entro tre anni, speriamo di impegarci anche meno tempo ma non è facile emergere in uno sport così complesso. Noi però siamo la Mercedes e dobbiamo vincere.” 

Motivato come un ragazzino alle prime armi, Schumi, che di titoli mondiali  in bacheca ne annovera ben sette, non appare minimamente sfiduciato dopo un primo anno in argento con più ombre che luci “Accetto le critiche ma sono soddisfatto per quanto fatto e fiudcioso per il futuro” ripete; e non stupisce vederlo serafico nel pronosticare e nell’immedesimarsi in una lotta iridata a lungo termine, tre anni per l’esattezza, quando le sue primavere saranno addirittura quarantaquattro ma la voglia di correre e il talento, ci scommettiamo, saranno quelli dei giorni migliori.

Come se  all’interno dell’abitacolo di una F1 il tempo, inesorabile e implacabile nei nostri confronti, per Michael Schumacher  si fermasse, diventando magari l’alleato insperato per realizzare un progetto ambizioso; tornare, vincere di nuovo, conquistare un iride che forse grida ancora vendetta e contro lo stesso avversario di allora. Trasformare insomma una magnifica carriera in una vera e propria leggenda; otto mondiali,vengono le vertigini soltanto a pensarci…

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