In Cina le Ferrari rimangono dietro i big

Se la Red Bull ha sbagliato la strategia per eccesso di sicurezza (optando per le due soste con Vettel), la Ferrari l’ha sbagliata per un eccessivo azzardo (scegliendo i due stop per Massa ed Alonso). I due ferraristi chiudono sesto e settimo, dietro Hamilton, Vettel, Webber, Button e Rosberg.

Massa (6°) punta il dito soprattutto sulla strategia sbagliata. Con le due soste, in effetti, le monoposto di Maranello non hanno potuto far altro che consumare le gomme allo stremo, subendo i sorpassi degli avversari. Alonso (7°) invece minimizza sulla strategia errata. Per lo spagnolo è la macchina che non va, la strategia viene dopo. Con la vettura al top, ha ribadito l’asturiano, può andare bene qualsiasi strategia. In effetti hanno un po’ ragione entrambi: sbagliata la strategia, in ritardo la vettura.

La gara cinese della Ferrari inizia dove eravamo rimasti in Malesia: all’inseguimento. Le due Rosse non riescono a fare meglio della terza fila in qualifica. Il Gran Premio si trasforma così in un arrembaggio, nel tentativo di migliorare la propria posizione, forti di un rendimento della 150° Italia che in gara migliora rispetto al giro secco di qualifica. Al pronti via, purtroppo, Alonso conferma il proprio tallone di Achille. Scatta male e Massa lo sopravanza. Tuttavia l’asturiano cerca il riscatto nel secondo stint, al 26esimo giro, preparando e realizzando un magistrale sorpasso su Schumacher. Ma 3 giri più tardi lo stesso spagnolo subisce il sorpasso dell’altro alfiere Mercedes: Rosberg. Poi passa anche Hamilton: Alonso ha seri problemi con le gomme, il cui decadimento improvviso lo costringe a subire il sopravanzare gli avversari.

Non ravvisa gli stessi problemi Felipe Massa, che tiene il passo di Vettel prima del secondo pit. A quanto pare i problemi riscontrati nelle prime due gare della stagione rimangono. La Ferrari ha perso la sua proverbiale gentilezza con gli pneumatici. I pezzi di gomma che volano via provano la veridicità di quanto si era detto nelle scorse settimane: manca un sufficiente carico aerodinamico all’anteriore. È per questo che la vettura “pesa” tutta sulle gomme posteriori, che si consumano quindi troppo velocemente. Per qualche giro Massa sembra essere esente da questi problemi. Il brasiliano gira molto bene nella seconda parte del GP, riuscendo a passare le due McLaren dopo l’ultimo pit stop. Ma col passare dei lap, il brasiliano non può nulla sul ritorno degli uomini di Woking. Hamilton passa e si lancia all’inseguimento di Vettel. Massa esaurisce la sua spinta e fa fatica a tener dietro Button e Rosberg, che poi lo sopravanzano. Alonso, dal canto suo, non può fare altro che subire anche il sorpasso di Webber, che poi vola fino al terzo posto.

Su cosa devono riflettere dunque in casa Ferrari? Da una parte rimane il nodo delle scarse prestazioni in qualifica, che insieme alla partenza rimane fondamentale per il buon esito della gara. Ma devono anche riflettere, e tanto, sulla gestione dello stesso GP. Perché se è vero, da una parte, che la 150° Italia, in gara, sfodera prestazioni più convincenti che in qualifica, è altrettanto vero che se si prende un abbaglio totale e si sbaglia la strategia si butta tutto, comunque, alle ortiche.

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