Montezemolo continua a spronare i suoi

Il campionato 2011 della Ferrari ha già preso una brutta piega che, con tutta probabilità, difficilmente si potrà lottare per il titolo, salvo miracoli. Le parole della gestione sportiva della Scuderia Ferrari non servono più a nulla: “Dobbiamo lavorare” o “Dobbiamo analizzare i dati” sono frasi alle quali si fa spesso ricorso per giustificare il gap abissale tra la Rossa e gli altri. La paura è che queste parole possano essere tradotte in “Siamo in mare aperto”.

Dopo le prime tre gare di questo campionato, la situazione per la Ferrari è imbarazzante. Dopo le grandi aspettative venute fuori dai test invernali, a Maranello hanno dovuto fare i conti con una realtà totalmente diversa. Ed in Cina, ancora una volta, abbiamo assistito ad una strategia decisamente discutibile.

Sentire Alonso che spera solo in un podio, fa un po’ sorridere. Va bene che nello sport si vince e si perde, ma la Ferrari ci ha abituato a stare lì davanti in tutte le condizioni, a giocarsela fino alla fine. Pensiamoci bene, togliendo l’era d’oro di Schumacher, le monoposto rosse hanno sempre fatto bene: nove vittorie nel 2006 e nel 2007, otto vittorie nel 2008. Poi l’anno disastroso della F60 del 2009, con una sola vittoria, mentre nel 2010 si è tornati alla normalità, con cinque vittorie ed un sogno iridato, svanito solo ad Abu Dhabi per colpa dell’ennesima strategia suicida.

La Ferrari è sempre stata dei giochi e, per questo motivo, pare prematuro inneggiare alla disfatta dopo tre gare. L’inizio di campionato è veramente tosto da digerire, sia per la squadra che per i tifosi di mezzo mondo, ma l’invito ad attendere ancora qualche altra corsa, prima di sentenziare, è da prendere in considerazione.
I programmi per lo sviluppo della 150° Italia stanno andando avanti e l’inizio della “stagione europea” potrebbe coincidere con l’inizio di un miglioramento. Questo non vuol dire che la Ferrari dalla Turchia avrà una monoposto completamente diversa, ma crediamo che nel team del Cavallino daranno il massimo per migliorare e tornare, almeno, a lottare per qualche vittoria.

Ora tocca a Montezemolo. Deve essere lui a pensare meno alla politica e gettarsi anima e corpo in Ferrari, magari  pensando a qualche modifica nei piani alti della Rossa. Il Presidente è chiamato a farsi sentire e, al momento, ha solo tuonato con una dichiarazione che sta facendo il giro del mondo: “Questo non può e non deve essere il livello della Scuderia. E’ un momento molto delicato. Mi aspetto che i nostri tecnici agiscano con determinazione e sappiano tirare fuori il massimo delle loro capacità per migliorare le prestazioni delle macchine in tempi brevi. Voglio la Ferrari là dove tutti noi ed i nostri tifosi vogliamo che sia”.

Montezemolo suona la sveglia, ma basterà? Passare dalle parole ai fatti, è la prima cosa che ci si aspetta.

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