Ferrari: prove d’assetto picchiato a Fiorano?

Nella giornata di ieri, Felipe Massa è sceso in pista a Fiorano per un evento promozionale, autorizzato dalla FIA: un filming day con la Ferrari 150° Italia, unitamente a vetture stradali, quali la 458 Italia e l’ultima nata del Cavallino, la Ferrari FF.

Subito si è vociferato che il team di Maranello abbia provato le nuove soluzioni aerodinamiche da portare in Turchia. In realtà, non è chiaro se la cosa sia stata fatta o meno. Il regolamento, infatti, vieta di provare vere e proprie novità tecniche in eventi promozionali di questo tipo ed in effetti all’apparenza non ci sono novità sostanziali. Eppure, la vettura scesa in pista ieri è apparsa più “picchiata”, quasi in stile Red Bull.

Il resto però sembrava invariato. L’ala anteriore è quella usata nei primi tre GP della stagione, mentre in Turchia la 150° ne avrà una quasi totalmente rivista, per garantire più carico aerodinamico all’anteriore, senza andare a penalizzare troppo l’efficienza. Le modifiche più forti dovrebbero essere visibili sulle paratie laterali, ma anche i flap principali cambieranno.

Il pacchetto evolutivo della 150° Italia comprende un nuovo layout degli scarichi, ancora più incanalati verso le ruote posteriori, andando a seguire il concetto di scuola Red Bull. Questo dovrebbe anche comportare una rivisitazione della sospensione posteriore che, lo ricordiamo, sulla Ferrari è di tipo push rod. L’obiettivo resta quello di incanalare i gas di scarico sotto al diffusore, per sigillare il fondo, sfruttando il nuovo assetto picchiato.
Modificare la sospensione, però, potrebbe essere più complicato del previsto. Ed è forse questa la chiave di volta di una stagione a dir poco complicata. A Maranello, quando è stata progettata la 150° Italia, hanno deciso di non stravolgere il progetto F10, andando così a rincorrere la “prudenza”, già risultata perdente nel 2010. Passare ad una sospensione pull-rod a campionato iniziato è a dir poco improbabile: e allora, come fare? L’unica soluzione plausibile sembra quella di cambiare gli attacchi alla scocca, in funzione dei diversi assetti.

Il team italiano è convinto di poter tentare di risollevare le proprie sorti, ma come lo stesso Domenicali ha ammesso qualche settimana fa, il processo di sviluppo sarà lento e costante. Chi si aspetta un miracolo in Turchia, rimarrà deluso.

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