Vettel è il valore aggiunto della Red Bull

La superiorità tecnica della Red Bull non si discute. Una monoposto che riesce a dettare leggere e relegare gli avversari diretti a non meno di un secondo, non può che essere considerata la migliore. In fondo, come spiegare le venti pole position nelle ultime ventiquattro gare?

Per fortuna, però, la monoposto in gara diventa molto più umana. Non stiamo qui a cercare i mille perché di questo cambio repentino di prestazioni, poiché è un argomento che toglie il sonno agli ingegneri con pluriennale esperienza nel settore, figuriamoci a noi comuni mortali. Fatto sta che in gara, la Red Bull non è imbattibile. Ci sono le prove di questa nostra teoria: basta guardare che Hamilton oggi ha concluso secondo, ad appena sei decimi di ritardo; oppure che Mark Webber era in pole ed è finito comunque quarto a quarantotto secondi dal compagno di team.

Insomma, al di là delle maldicenze sul trattamento di Webber in squadra, l’australiano si è beccato un abisso di distacco da Vettel, senza se e senza ma. Ecco allora che è possibile considerare Sebastian il vero valore aggiunto di questa squadra. E’ il duo Vettel – Red Bull l’ammazza-mondiale, non solo il team di Milton Keynes.

Al termine della corsa di oggi, Sebastian era visibilmente soddisfatto: “E’ stata una gara durra, ovviamente. Una battaglia serrata, ma fortunatamente negli ultimi giri ho fatti buoni tempi, sufficienti a mantenere il vantaggio su Lewis. Ho avuto qualche problema con il KERS, che funzionava a tratti, quindi immaginate il mio sospiro di sollievo quando sul rettilineo ho visto la bandiera a scacchi. Sono molto contento, un grande risultato e la conferma che siamo molto forti, anche se oggi non è andata come si aspettavano in tanti”

Sebastian fa un chiaro riferimento alle opinioni di molti, ieri. Dopo la qualifica, pensavamo che fosse solamente una questione tra lui e Webber… e invece: “Ferrari e McLaren ci hanno messo in difficoltà, per questo motivo sono più felice, siamo riusciti a vincere nonostante gli altri fossero forti”. Red Bull perfetta? Non per Vettel, esigente con il suo team: “Non devo dirlo qui, sanno a cosa lavorare in futuro. Dopo i problemi al KERS, di sicuro non siamo dove vogliamo essere “.

Ne esce decisamente ridimensionato Mark Webber. L’australiano è scattato dalla pole ma ha perso la prima posizione già alla prima curva, sia nei confronti di Alonso che dello stesso vettel: “Non penso che la mia partenza sia stata malaccio – dice l’australiano – ma quella di Fernando è stata fenomenale. Ovviamente da lì in poi non è stata come una partita a scacchi, con strategie molto simili e poca competizione in pista. Alla fine ho chiuso a quaranta secondi da Lewis e Seb. Nonostante tutto, è stata una giornata interessante, oggi abbiamo mostrato come sono labili i margini”.

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