Domenicali: “Prestazione incoraggiante”

Sapevamo che a Montecarlo, la Ferrari avrebbe potuto mostrare il proprio potenziale e giocarsela lì davanti con Red Bull e McLaren. E durante i 78 giri della movimentata gara di ieri ne abbiamo avuto dimostrazione. Alonso si è detto convinto che, senza l’interruzione con bandiera rossa, avrebbe anche potuto vincere la corsa. Molto probabile, peccato che con i se e con i ma, non si vinconco le gare. Fernando lo sa bene e si è detto comunque soddisfatto di aver portato a casa punti importanti per la classifica, contrariamente a Massa, da tre gare fuori dalla zona punti.

A differenza dello scorso anno, quando Alonso annunciava una sicura rimonta, oggi la classifica ci dà la sensazione che Vettel sia fuori portata, con 74 punti di vantaggio sullo spagnolo. Fernando ha ormai mollato i sogni iridati: “Abbiamo bisogno di vincere tre gare e lui non deve segnare punti. Penso sia questo il calcolo che io debba fare adesso. Non credo sia possibile, colmare il divario quando sei ad un secondo in qualifica, è davvero complicato. Sei costretto a fare strategie strane per poter competere. Così, al momento, cercheremo di migliorare la macchina gara per gara, al fine di ottenere il massimo da ogni weekend di gara. Dobbiamo essere realistici e iniziare a ottenere podi a Montréal e Valencia, poi vedremo come si sviluppa il campionato, perché il distacco è ormai troppo marcato”.

Non la pensa come lo spagnolo il team principal, Stefano Domenicali. Secondo il manager italiano, il campionato è ancora talmente lungo che basterebbero dei risultati a favore della Rossa per riaprire la caccia al titolo: “Di sicuro, siamo consapevoli che il divario è grande, ma sappiamo anche quanto cambino velocemente le cose nel nostro mondo. Non è facile, ma se otteniamo dei buoni risultati nelle prossime gare, può succedere qualcosa anche a loro. Rimanere cocnentrati e mettergli pressione è il nostro scopo”.

Pur mantenendo un atteggiamento positivo nei confronti di questo mondiale, Domenicali ammette: “Certo, sono davvero forti. Quando si arriverà in piste come Silverstone o Ungheria, bisognerà avere una macchina che abbia più deportanza di quanta ne abbiamo adesso. Intanto, in Canada avremo gli stessi compound, sarà essenziali massimizzare le prestazioni della nostra vettura con quelle gomme”.

L’unica cosa certa è che non c’è da farsi illusioni. La Ferrari a Monaco era la stessa vettura che la settimana prima era stata doppiata in circa quaranta giri e in sette giorni, non avviene mica il miracolo. Neanche a Monaco la 150° Italia ha potuto stare davanti in griglia e sarà la stessa cosa anche a Montréal. In gara, poi, il piede del matador fa il resto. Ma sappiamo che potrà mai essere abbastanza.

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