Esclusiva BlogF1.it, intervista a Nico Rosberg

Alla cena di Gala della diciottesima edizione del Trofeo Bandini, abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere con Nico Rosberg in vista del suo prossimo impegno a Montréal. Disponibile e cordiale come sempre, il pilota della Mercedes GP non ha voluto però commentare la sua situazione contrattuale con la Mercedes, nè tantomeno fare una battuta sulla possibilità di arrivare in Ferrari il prossimo anno, come si era vociferato un po’ di tempo fa. Insomma, Nico non ha confermato le indiscrezioni, ma non ce le ha neppure smentite… facendoci un occhiolino quando gli abbiamo chiesto se per Monza ne avessimo saputo di più.

D: Nico, hai appena ritirato il Trofeo Lorenzo Bandini  superando anche la grande prova con il peso del Trofeo stesso!

R: “E’ sicuramente un onore per me ricevere questo premio. Prima guardavo i piloti che mi hanno preceduto e la maggior parte dei loro nomi sono anche scritti nell’Albo d’Oro della Formula 1. E’ un evento speciale e poi mi fa piacere tornare in Italia, dove ho corso per diversi anni in go-kart. E’ sempre un piacere ritrovare amici e conoscenti vari”.

D: L’ultima corsa a Montecarlo non è stata certo entusiasmante per te e la tua squadra.

R: “Montecarlo è una gara da dimenticare. Prima l’incidente del venerdì, poi in qualifica ero riuscito a migliorare la situazione, ma in gara il problema è rimasto. Ero partito bene e pensavo di poter fare un’ottima gara e magari finire anche quarto o quinto, ma purtroppo spaccavo letteralmente le gomme. C’era chi faceva sessanta giri con un set, noi solamente quindici. Le supersoft mi hanno fatto una buona impressione, per Monaco erano le gomme ideali… per gli altri, però, non certo per noi”.

D: Parlavi dell’incidente del venerdì, sei stato piuttosto fortunato a non centrare quella cuspide alla Nouvelle Chicane…

R: “Decisamente fortunato, poteva andarmi peggio. Quella zona potrebbe essere migliorata per quanto riguarda la sicurezza e credo che già dal prossimo anno ci saranno delle modifiche in quel punto”.

D: Tuttavia, Monaco resta sempre la tua corsa preferita?

R: “Sicuramente si, perché sulle stradine del Principato puoi ancora fare la differenza come pilota. Tuttavia, mi piace anche correre in pista come Melbourne, Monza e Montréal… tutti posti con le M! A Montréal ci andremo in questo prossimo weekend, è bello correre lì perché ci sono molti appassionati e l’atmosfera è fantastica”.

D: Cosa ne pensi della doppia DRS Zone in Canada? E’ un esperimento che la FIA proverà anche a Valencia, per te può dare risultati?

R: “Ho scoperto della doppia zona di sorpasso solamente poco fa in conferenza stampa, non ne sapevo nulla. Credo sia interessante, speriamo solo che non mettano delle zone lunghe, altrimenti sorpassare diventa troppo facile. In generale, penso che questa ala mobile sia comunque una cosa buona”.

D: Cosa ti aspetti della Mercedes nelle prossime gare? L’inizio non è stato di certo esaltante…

R: “Ovviamente non siamo dove vorremmo essere. Pensavamo di essere più vicini agli altri ad inizio anno e magari toglierci la soddisfazione di poter fare qualche podio, ma poi le cose sono andate diversamente. Tuttavia, continuiamo a lavorare sullo sviluppo della monoposto, perché sono sicuro che prima o poi questo team riuscirà ad imporsi sugli altri. Abbiamo le persone giuste per farlo, l’importante è non perdere contatto dai primi.

D: Quest’anno taglierai anche il traguardo dei cento GP senza aver mai potuto festeggiare la prima vittoria. Quanto ti manca un primo successo in carriera?

R: “Tanto. Caspita, se ci penso, già cento gran premi. Beh, per la prima vittoria a Shanghai ci sono andato molto vicino, ma poi dai box mi hanno detto che dovevo rallentare perché avevo poca benzina e ho perso una grande occasione. Con un po’ di fortuna, magari, ci si potrà arrivare anche quest’anno”.

D: Si è parlato di un tuo possibile arrivo in Ferrari, subito smentito. Poco dopo, si è parlato di un rinnovo a lungo termine con la Mercedes, sappiamo che non puoi dirci nulla su un possibile trasferimento ma, saresti pronto a rinnovare con il tuo team?

R: “Certamente, quando ti trovi bene e hai garanzie di successo, puoi anche restare a lungo con una squadra. Tuttavia, delle questioni contrattuali proprio non vorrei parlare.

D: Allora, prima di lasciarti, una domanda che ti avranno fatto un milione di volte. Com’è avere come compagno di squadra un sette volte campione del mondo di nome Schumacher?

R: Sono molto fortunato ad averlo come team mate, è una esperienza interessante lavorare con lui in Mercedes. Non siamo grandi amici, ma ci rispettiamo e lavoriamo bene insieme. Molte volte riusciamo a scambiarci anche delle idee, mentre altre volte ci siamo ritrovati a voler le stesse cose sulla monoposto e questo è un bene per la squadra. Certo, sono comunque contento di potergli stare davanti, ma ti assicuro che per farlo devo sempre correre al massimo, perché Michael è sempre forte!”.

D: Poniamo il caso che tu rimanga in Mercedes ancora qualche anno. Michael probabilmente ne farà solamente un altro in F1, poi lascerà a te la scena: tu ti senti pronto ad essere l’uomo di punta della Casa di Stoccarda?

R: “Sicuramente si, io sarei pronto ad aiutare la squadra e portarla a vittorie e campionati. Ho abbastanza esperienza in questi anni di corse, mi sento molto maturo da questo punto di vista”.




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