Gp d’Europa: le pagelle di Valencia

Sebastian Vettel 10 e lode Fine settimana perfetto quello del tedeschino a Valencia. Corre praticamente da solo, nonostante in gara la Ferrari si riveli più che pericolosa. Ma non abbastanza da preoccuparlo. Per renderci conto della pagina sportiva che il ragazzo sta scrivendo basta paragonare il suo 2011 al 2004 del mentore Schumi. Una vittoria ma anche un ritiro in meno rispetto all’allora Michelone nazionale. In proporzione sono più punti. Giù il cappello, se poi ci distraggono per giorni con la storiella delle mappature bloccate e il ragazzino per tutta risposta ti piazza il più favoloso degli “Hat Trick”, con tempi da urlo in prova e gara, allora capisci che il “pifferaio magico” che da Silverstone non soffia più è una favola destinata a piacere ad adulti e piccini ma che difficilmente avrà risvolti pratici sul campionato. Perchè la macchina è un missile, ma anche il pilota è un fenomeno. Chiedere a Webber. Sesta vittoria stagionale, sedicesima in carriera. SOVRAUMANO

Fernando Alonso 9,5 L’errore nell’ultimo tentativo in qualifica lo fa arrabbiare e pure tanto. Lui che getta il cuore oltre l’ostacolo per tenere la Rossa sui livelli dei bibitari per un niente perde l’opportunità di partire tra i primi tre. La cosa lo avrà caricato oltremodo perchè ad uno spunto non brillante al semaforo domenicale fa seguito una prova di rara forza sin dalla prima curva. Guida con classe e con una precisione impressionante, intrepretando in modo impeccabile le tantissime curve nette e spigolose del tracciato. Meglio di tutti, meglio soprattutto del collega Webber con cui instaura un lungo singolar tenzone vinto con un ritmo da paura e con una cattiveria agonistica senza eguali, oltre che con una strategia intelligente che lo porta a ritardare quel tanto che basta l’ultima sosta. Il sorpasso in pista alla Red Bull, bello e deciso, è una soddisfazione enorme. Una delle migliori prove di Nando in Rosso, pari per prestazione a Singapore 2010. SCATENATO

Mark Webber 7,5 La performance migliore è al sabato, quando con un giro da urlo per poco non spaventa il poleman Vettel. In gara però non riesce a tenersi dietro l’indiavolato Alonso, nonostante riesca a (ri)superarlo nel gioco delle soste e guidi la Red Bull. Gli vanno fatti i complimenti per l’onestà intellettuale che mostra quando ammette che Alonso è stato più bravo di lui. I problemini al cambio che patisce nel finale non influiscono sul risultato, molto difficilmente avrebbe superato l’asturiano. Saggiamente decide di rallentare e prendersi, comunque, il podio. Un altro terzo posto dopo quello del Canada e una certa regolarità di rendimento. Sempre più una seconda guida affidabile. Ma lontano parente del protagonista dello scorso anno. REGOLARE

Lewis Hamilton 7,5 Più che con la pista in sè la sua Mp4-26 litiga per tutto il week end con l’asfalto, troppo sporco e abrasivo. La McLaren lamenta un eccessivo degrado delle mescole, problema che l’aveva afflitta nelle prime prove stagionali. Lewis è splendido in qualifica dove ci mette molto del suo nel terzo posto finale, mentre in gara è costretto a fare di necessità virtù navigando a vista e lottando per la medaglia di legno contro la Ferrari di Massa. La spunta, un po’ per fortuna e un po’ per bravura. E francamente, per il rendimento della vettura, il quarto posto sembra davvero il massimo che poteva fare. Il suo unico errore è in partenza, dove si pianta facendosi sfilare da entrambe le Ferrari. PIAZZATO

Felipe Massa 8 Il brasiliano, pur non guidando sui livelli del compagno di team, appare da qualche gara in netta ripresa. Bravo in partenza, dove per poco non insidia la Red Bull, nelle prime fasi riesce agevolmente a tenere il passo dei primi tre. Poi cala leggermente e decide di diversificare la strategia, allungando gli stint per allontanare lo spettro delle medie. Falso allarme, ma meglio non rischiare. Lotta tutta la gara con Hamilton e nella seconda metà del Gp è nettamente più veloce dell’inglese. Purtroppo un problema alla posteriore sinistra durante la sua seconda sosta gli fa perdere secondi preziosi che pesano nel bilancio finale. Ma il quinto posto è un buon risultato. REATTIVO

Jenson Button 6,5 Jenson è così, prendere o lasciare. Lo straordinario vincitore del Canada si prende una giornata di ordinaria amministrazione, chiudendo a Valencia in sesta posizione. Sesto in qualifica e in gara. L’ultimo del treno dei big. Un po’ di delusione per chi sognava di aver trovato l’anti Vettel. Jenson è uno di quei piloti che quando è tecnicamente al 100% difficilmente sbaglia, diversamente quando deve remare contro vento e litigare con una macchina e con delle gomme non del tutto a posto. Come in questo fine settimana dove il feeling tra lui e le stradine di Valencia non sboccia mai. Perde anche del tempo dietro Rosberg nelle fasi iniziali. Il sorpasso al tedesco della Mercedes è l’unica azione degna di nota. Ma lo rivedremo presto su schermi migliori. TRANQUILLO

Nico Rosberg 6,5 La lotta la fa contro il cronometro, evitando di un niente il doppiaggio e riuscendo a finire a pieni giri. La Mercedes è in netto calo, molto più vicina al resto del gruppo che alle migliori. Parliamo della quarta forza in una landa desolata, anche se in classifica è ancora dietro alla Renault. Una situazione sconfortante, nonostante il fatto che i sei punti che Nico ha racimolato consentono al team di Stoccarda di avvicinare quello francese in graduatoria. Una minestrina che non può lasciare soddisfatti. TRISTE

Jaime Alguersuari 8 Sarà l’aria di casa, sarà il fatto che lo spagnolo sembra essersi svegliato dal torpore, a Valencia Jaime dà spettacolo. Lento in qualifica, dove “conquista” la nona fila, lo spagnolo si scatena in gara. Con duelli e sorpassi a centro gruppo contro tutto e tutti (compreso ovviamente Buemi) Alguersuari risale la china e si porta in zona punti. Fino a un ottavo posto, il secondo di seguito per la Str, che consolida e difende con la strategia delle due soste. NOTEVOLE

Adrian Sutil 7,5 Da quando il suo posto è a rischio per le note vicende extra sportive sono arrivati otto punti in quattro gare. La media è due a gara che sono anche quelli che fa oggi passando nono sotto la bandiera a scacchi. Un fine settimana positivo quello del pianista tedesco, che centra anche la top ten in qualifica. Su un circuito dove conta la guida… BRAVO

Nick Heidfeld 6 La Renault illude in prova per poi disattendere le aspettative. La vettura francese sembra in regresso tecnico. Nick si qualifica nono e non si schioda da quelle posizioni in gara. Parte maluccio e alla fine arriva un puniticino, ma contro Alguersuari e Sutil la sensazione è che poteva fare di più. DELUDENTE

Sergio Perez 7 Bella prova quella del messicano assente da due gare. Il ventenne torna in macchina, ma non nella Sauber. Nella Delorean, usando la famosa macchina del tempo per tornare al Gp di Australia 2011. Stessa, identica tattica di gara. Partenza su dure e pedalare, pensando più a gestire la mescola che a correre. Ma il compito gli riesce bene. Chiude ai margini della zona punti, in undicesima posizione. Unico dei ventiquattro a fermarsi una sola volta; dopo il botto di Monaco, una grande iniezione di fiducia. Sergio c’è.

Rubens Barrichello 5,5 In medio stat Barrichello. Senza infamia e senza lode, su una macchina che definire modesta è poco, il veterano brasiliano si trascina la traguardo, provando a lottare per i punti ma con esito negativo. Aspettando tempi migliori…

Sebastien Buemi e Paul di Resta 5 Tredicesimo e quattordicesimo al traguardo, lo svizzero e lo scozzese fanno in fotocopia la gara dei loro compagni di squadra, con la differenza che il tutto si svolge cinque posizioni più dietro, diventando semplicemente una lenta processione fino alla bandiera a scacchi. LENTI

Vitaly Petrov 4,5 Ecco un caso in cui l’azzardo proprio non paga. Petrov, sul circuito con l’asfalto più indegno del circus, decide di partire con le medium. Che sulla sua Renault hanno lo stesso grip delle gomme dei Flintstones. Lo sfilano tutti, si trova sedicesimo in poche tornate e lì rimane. Fermandosi tre volte. Una scelta inspiegabile.  YABBA DABBA DO

Kamui Kobayashi 5 Stavolta nessuna impresa del piccolo samurai che, qui a Valencia, interrompe la serie positiva di risultati stagionale. E’ la Sauber ad essere in difficoltà su questo tracciato e la scelta delle due soste non si rivela la migliore. Forse poteva provare l’unico stop come il compagno. Sedicesimo al traguardo sul tracciato che l’anno scorso l’aveva visto protagonista di una grande performance.

Michael Schumacher 5 I punti erano pienamente alla sua portata. Si sarebbe giocato il settimo posto col compagno Rosberg mentre ha gettato il risultato al vento andando a speronare Petrov (sempre lui!!) in un maldestro tentativo di sorpasso in uscita dalla pit lane. Tentativo dal quale prova a desistere quando, però, è troppo tardi. Ruote bloccate e alettone rotto, altro giro sulla giostra-box e gara compromessa definitivamente. FRETTOLOSO

Pastor Maldonado 4 Un fine settimana passato a sgomitare su un tracciato che evidentemente non gli piace e con una macchina che non c’è. Si qualifica quindicesimo ma in partenza scivola dietro e fatica a riprendersi. Diciottesimo al traguardo.

Heikki Kovalainen 6,5 Il pilota finlandese chiude diciannovesimo con una strategia improntanta sulle tre soste. Si dimostra più competitivo di Jarno Trulli (6). L’italiano, ventesimo al traguardo, ha lamentato i soliti problemi di servosterzo non trovando mai il ritmo migliore. Jarno è stato anche protagonista di un’incomprensione in fase di doppiaggio con l’amico Alonso.

Timo Glock 5 Porta la sua Virgin al traguardo dietro le due Lotus ma davanti al team mate Jerome D’Ambrosio (4,5). Entrambi gli alfieri Virgin adottano la tattica dei due pit stop. Nella lotta tra poveri sia Glock e D’Ambrosio si tengono dietro le  Hrt.

Vito Liuzzi 5,5 Bravo in qualifica a tenersi dietro una Virgin, ma in gara l’Hrt proprio non va e prende addirittura un giro di distacco da D’Ambrosio. Peccato perchè lui meriterebbe sicuramente di più.

Narain Karthikeyan 4 Su un cricuito dalle tantissime pieghe, c’era una curva mobile. Anzi una chicane. Parliamo del pilota indiano, esordiente a Valencia, apparso visibilmente in difficoltà. Passa tutta la gara ad andare nelle poche praterie di cemento disponibili per lasciare strada ai piloti più veloci. INGUARDABILE

Gp d’Europa 6,5 Di certo, questa di Valencia, non è stata la gara più emozionante della stagione. La F1 è anche questa, non si può sempre sempre sperare in gare pazze e confuse. C’è stata una interessante e serrata lotta al cronometro tra i primi sei della classifica e c’è stato un bellissimo duello sul filo dei decimi tra Alonso e Webber. Tutto questo mentre il solito, inafferrabile, Vettel viaggiava spedito verso l’ennesimo trionfo.

I ventiquattro al traguardo 8 Mai bandiera a scacchi fu più vista in F1 con tutti i partenti al traguardo. Significa che non ci sono stati incidenti e che le vetture sono affidabilissime. E non facciamo critiche della serie “si vabè, zero ritiri perchè i piloti non ci provano…” ecc. Era semplicemente destino. Button ha il Kers rotto e l’auto che praticamente è un cavo dell’Enel scoperto e non si ferma. Webber becca sedici secondi in tre giri perchè ha il cambio capricccioso e non si ferma. Schumacher per un attimo entra nella Renault, sorseggia un caffè ed esce ma non si ferma. LA GIORNATA DELL’AFFIDABILITA’

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