Da Silverstone stop ai “blown diffuser”. Ecco cosa cambia

Dalla prossima gara, in programma sullo storico circuito di Silverstone, la Formula 1 dirà addio al diabolico sistema dei “blown diffuser”, o diffusori soffiati che dir si voglia. In realtà la Formula 1 aveva già detto addio a questa brillante invenzione, ma la nuova normativa sarebbe entrata in vigore solo per la prossima stagione, lasciando un alone di ambiguità per la stagione in corso che i progettisti hanno prontamente sfruttato. Le regole per la stagione 2012 prevedono, infatti, che i terminali di scarico dovranno soffiare sopra al diffusore e dovranno superare nella loro lunghezza di circa 30cm l’asse posteriore, soffiando quindi sul bordo del diffusore stesso, e non prima.

Tale regolamentazione, però, ha lasciato tutto invariato per la stagione in corso, creando non poca confusione a riguardo. Proprio dal Gp d’Europa, la Fia ha tentato un primo passo verso Silverstone, obbligando le squadre ad utilizzare le stesse mappature sia per la qualifica che per la gara; da Silverstone, poi, sarà fatto divieto alle squadre di utilizzare i fatidici gas in rilascio per incrementare il grip in curva.

Al di là delle eventuali perplessità sulla legittimità di modificare le carte in tavole a partita in corso, per di più con mezza stagione già alle spalle, cerchiamo di capire meglio come funziona il sistema e cosa potrebbe realmente cambiare dalla prossima gara, e se davvero lo strapotere della Red Bull dovrebbe dissolversi magicamente come molti credono.

L’attuale sistema denominato “blown diffuser”, letteramente “diffusore soffiato”, è l’ultima evoluzione di quel sistema di cui abbiamo sentito parlare per la prima volta nella stagione 2009 e che fece la fortuna di Ross Brawn e di Jenson Button. In realtà, quello attuale, inventato da quel solito genio diabolico di Adrian Newey, è concettualmente molto diverso e davvero molto innovativo, in quanto coinvolge non solo l’aerodinamica della vettura in senso stretto, ma anche il motore. Difatti, il congegno sfrutta i gas di scarico roventi per creare un’ulteriore appendice aerodinamica che sigilla il diffusore ai due lati, massimizzando e concentrando il flusso dell’aria che scorre sotto la vettura; una sorta di “minigonna” praticamente, creata con i gas roventi. L’immagine qui al lato chiarifica ulteriormente il concetto. In rosso ci sono i gas di scarico che fuoriescono da condotti appiattiti davanti alle ruote posteriori e sigillano il diffusore ai due lati. L’aria che scorre all’interno del diffusore subisce, quindi, un’ulteriore depressione e ciò contribuisce ad aumentare il grip della vettura. Principi base dell’effetto suolo.

Tale sistema, però, rende al 100% solo quando è massimo anche il flusso di scarico ed è ovvio che ciò non avverrebbe in curva, quando il pilota molla l’acceleratore; ed è qui che avviene la “magia”: attraverso un complicato sistema elettronico che gestisce il motore, si fa in modo che anche quando il pilota alza il piede dall’acceleratore, allo scarico affluisca ancora una certa quantità di gas rovente. Ciò accade perchè le valvole, invece di chiudersi alla fine del normale ciclo di combustione, rimangono aperte, facendo defluire un mix di aria e benzina incombusta verso gli scarichi, la quale brucia all’interno del condotto, generando così l’effetto sigillo sufficiente a tenere la monoposto incollata anche in curva. Ovviamente il tutto si riverbera negativamente sui consumi, ma questo è un problema facilmente risolvibile dalle squadre.

Da Silverstone non sarà più possibile sfruttare i gas in rilascio; la norma interviene, quindi, sull’elettronica che gestisce il motore e dovrebbe influenzare le prestazioni delle vetture che utilizzano il sistema. Non avere un flusso regolare di gas roventi significa che il sistema in curva funziona molto meno e non genera grip a sufficienza. Meno grip significa non solo meno velocità, ma anche peggior consumo delle gomme. E’ normale, quindi, pensare che ad avere la peggio con le nuove disposizioni dovrebbe essere proprio la Red Bull, che del grip in curva fa il suo cavallo di battaglia. Il problema è che tutti i top team sfruttano il sistema e le prestazioni dovrebbero decadere un pò per tutti. Sarà difficile quindi vedere una Red Bull che fatica per entrare in Q3… oppure no?

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