Parla Rosberg: il 2012, la Ferrari e Schumacher

Sembra decisamente proiettato verso il 2012 Nico Rosberg, un 2012 da “o la va o la spacca” per la Mercedes. Gli addetti ai lavori attendono al varco la scuderia tedesca che si è munita di acquisti come Aldo Costa, già in passato al lavoro con Brawn alla Ferrari, e Geoff Willis; entrambi sono nomi ingaggiati per vincere e la Mercedes non può permettersi di “inseguire” da lontano i top team per un altro anno.

Rosberg ha rilasciato una intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui parla dell’anno passato e del 2012, anno verso cui il pilota mostra una decisa fiducia che lo ha spinto al rinnovo del contratto: “Ho deciso di rimanere perchè sono sicuro che la situazione cambierà. La Mercedes sta facendo il possibile per creare una struttura vincente. Ross Brawn mi ha detto che Aldo Costa e i nuovi tecnici sono molto bravi Mi è solo mancata una macchina competitiva e l’avrò sicuramente nel 2012. Non posso aspettare“.

Tanta voglia di cominciare quindi, senza dimenticare una stagione appena finita tra alti e bassi e con un finale di stagione decisamente sotto le aspettative. I temi trattati nell’intervista toccano anche la Ferrari, che avrebbe potuto essere nel futuro di Rosberg, ma per un tedesco correre per la Mercedes è “la cosa più bella” nonostante una carriera sviluppatasi totalmente in Italia.

Rosberg ha parlato anche del compagno di squadra Schumacher e di cosa significhi fare meglio di un sette volte campione del mondo: “Ero convinto di fare bene quest’anno, ma non di fare meglio di lui, per questo sono contento, sia per come è andato quest’anno sia per quello passato.”

C’è da stare certi che con una macchina più competitiva anche Schumacher potrà diventare difficile da battere, ma Rosberg pone l’accento sulle sue qualità di compagno di squadra: “Non si può definire un bastardo” ha detto letteralmente “ quando gli faccio una domanda mi risponde sinceramente, senza dire bugie ed è stata una sorpresa dopo avere sentito così tante voci sul suo conto”.

Per i prossimi mesi non si potrà andare oltre le interviste per cercare di capire quali siano i potenziali delle scuderie, ma la cosa certa è che la Mercedes, dopo due anni trascorsi su bassi profili, deve sorprendere sé stessa e gli altri. Il progetto il prossimo anno potrà e dovrà dare i suoi frutti; oltre ai piloti e a un gran team manager adesso hanno anche dei tecnici che sanno vincere. Il miglioramento è d’obbligo e Rosberg ci crede.

 

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