Berger e Hill: pareri diversi sul ritorno di Raikkonen

Il ritorno in Formula 1 di Kimi Raikkonen sta provocando una serie di discussioni sulle possibilità del finlandese di fare bene, nonostante sia rimasto fermo per due anni. Sulla falsariga di quanto fatto con Schumacher nel 2010, il circus si sta sbizzarrendo, regalandoci pareri e spunti di riflessione sul ritorno di Iceman.

Il primo a sollevare dubbi sulle prestazioni di Raikkonen è stato Gerhard Berger. L’ex pilota e team manager austriaco non ha nascosto tutto il suo scetticismo nei confronti di questo rientro, nonostante abbia un particolare interesse verso il finnico: “Kimi mi piace molto, è un pilota che raramente si trova in Formula 1 perché è diverso. Il suo ritorno è una manna dal cielo per il Circus e su questo non c’è alcun dubbio. Ma la sua volontà sarà all’altezza delle aspettative? Secondo me avrà il 50% di fare bene e l’altro 50% di non riuscire. Quel che è certo è che dovrà mettere da parte la vodka per riprendere il controllo della situazione, con disciplina e motivazione”.

Berger non si risparmia e rincara la dose: “Sarò onesto: sarei sorpreso se riuscisse ad avere la stessa forza, capacità e motivazione per imporsi come prima del 2009. Ha talento e velocità, ma se fossi stato io a capo del team Lotus, non lo avrei preso. Perché rally e Formula 1 sono due categorie tropo diverse per tornare immediatamente in vetta”.

Di tutt’altro parere è Damon Hill: l’ex campione del mondo inglese appoggia il ritorno di Raikkonen in F1, amettendo che l’età del finlandese non dovrebbe essere un problema. Addirittura, Hill sarebbe pronto a scommettere in un paio di titoli iridati da parte di Kimi. In una recente intervista, ha ammesso: “E’ un grande pilota, gli auguro di avere tanta fortuna. Adesso è costretto a dimostrare di essere ancora giovane dentro, ma è in un buon team per farlo. Quando ha vinto il suo primo titolo iridato, aveva la stessa età di quando io ho iniziato, dunque potrebbe portare a casa altri due titoli”. Altri tempi quelli di Damon, dato che l’età media dei piloti in pista si è ormai nettamente abbassata.

Nell’attesa di rivederlo in pista, potremo solo formulare tutte le ipotesi che vogliamo, ma solamente la pista ci darà il vero responso.

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